ChatGpt torna in Italia, trovata l’intesa con il Garante della Privacy
OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma, ha ottemperato alle richieste e riaperto il servizioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
ChatGpt è di nuovo disponibile in Italia circa un mese dopo lo stop temporaneo deciso dal Garante per la Privacy che aveva bloccato il trattamento dei dati a causa del mancato rispetto della normativa in materia.
A pochi giorni dal termine ultimo del 30 aprile fissato dall'Autorità, OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma, dopo una trattativa ha ottemperato alle richieste e riaperto il servizio.
«ChatGpt è di nuovo disponibile per gli utenti in Italia - ha annunciato l'azienda -. Siamo entusiasti di accoglierli di nuovo e rimaniamo impegnati a proteggere la loro privacy. Abbiamo incontrato o chiarito le questioni sollevate dal Garante».
L'Autorità aveva annunciato il 31 marzo scorso l'avvio di un'istruttoria, dopo aver rilevato, tra l'altro, la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati venivano raccolti da OpenAI, ma soprattutto l'assenza di una base giuridica per giustificare la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali. Poi l'11 aprile aveva inviato una serie di prescrizioni all'azienda.
Ora - spiega il Garante - la società ha messo a disposizione una serie di informazioni aggiuntive: ha riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l'addestramento degli algoritmi e ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori.
Previste anche misure a tutela dei minori. Gli utenti dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori. Il Garante, che proseguirà nell'attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI, auspica ora che la società statunitense implementi anche un sistema di verifica dell'età.
(Unioneonline/D)