Cgil in piazza a Roma, «oltre 200mila». Landini: «Non escludo sciopero contro la manovra»
Manifestanti riuniti sotto lo slogan “Democrazia al lavoro”(Ansa)
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Cgil in piazza a Roma: «oltre 200mila», secondo gli organizzatori, i manifestanti riuniti sotto lo slogan “Democrazia al lavoro”.
E Maurizio Landini, intervenuto sul palco allestito in piazza San Giovanni, non esclude uno sciopero contro la manovra.
«Non escludiamo nulla, intanto oggi vogliamo dimostrare che c'è una parte molto importante di questo Paese che scende in piazza e che chiede dei cambiamenti», dichiara il segretario della Cgil. «Se non saremo ascoltati e se Parlamento e Governo non modificheranno radicalmente quella che è una legge che noi consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla, di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione se le cose non cambiano».
Landini chiede «un cambiamento vero delle politiche economiche e sociali, c'è bisogno di aumentare i salari, c'è bisogno di far pagare le tasse a chi non le paga, c'è bisogno di una vera riforma fiscale, c'è bisogno di investire seriamente sulla sanità, sulla casa, sui diritti fondamentali e c'è bisogno di politiche industriali perché noi siamo un paese che sta vedendo una crisi forte del sistema industriale».
«Stiamo arretrando - ha aggiunto Landini - c'è il rischio che interi settori, dalla siderurgia all'auto, spariscano e quindi c'è bisogno di politiche industriali e di investimenti pubblici e privati molto consistenti».
È intervenuto, accolto dagli applausi della folla, anche Sigfrido Ranucci, il conduttore di Report vittima recentemente di un grave attentato: «Dobbiamo combattere perché ci sia la libertà di stampa e venga approvata la legge sulle liti temerarie, sulle querele che cercano di mettere il bavaglio a noi giornalisti, e questo vuol dire impedire di informarvi, di fare scelte consapevoli. Tutti noi dobbiamo impegnarci per difendere il diritto ad essere informati: non possiamo consentire a nessuno, con le sue scelte, di renderci infelici».
In merito all’attentato: «Sono abituato a cose brutte e tanto affetto e tanta dolcezza, passione, vicinanza a me e alla mia squadra è commovente».
(Unioneonline)
