Ieri è stata celebrata, in occasione della commemorazione dei defunti, la prima messa nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza, nel cui sottotetto il 17 marzo 2010 du ritrovato il cadavere di Elisa Claps, la studentessa di 16 anni scomparsa nel 1993.

A celebrarla l’arcivescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio. Dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa Claps nel 2010, la chiesa, nel centro storico del capoluogo lucano, rimase sotto sequestro fino all'aprile del 2012, e poi chiusa fino alla scorsa estate per i lunghi lavori di ristrutturazione. Dal 24 agosto scorso, la chiesa è stata aperta ogni giorno, per alcune ore, per la preghiera silenziosa. Ieri la prima messa.

Elisa Claps la mattina del 12 settembre 1993 entrò in quella chiesa e non ne uscì più, lì dentro fu uccisa da Danilo Restivo, che verrà arrestato nel 2006 in Inghilterra per un altro omicidio, quello di Heather Barnett. Il sacerdote dell’epoca si è sempre opposto a sopralluoghi approfonditi all’interno dell’edificio, anche la pm non li dispose nonostante le incessanti richieste dei familiari di Elisa, convinti che in quelle quattro mura si nascondesse la verità sul destino della ragazza.

E oggi la famiglia Claps torna all’attacco: «Prendiamo atto ancora una volta dell'assoluta mancanza di rispetto e dell'arroganza del vescovo Ligorio che ieri ha celebrato Messa nella chiesa della Trinità», si legge in un messaggio diffuso da Gildo, il fratello di Elisa che più di tutti si è battuto per cercare la verità.

«In un momento in cui milioni di persone seguendo la fiction (le ultime due puntate sono in programma su Rai 1 martedì 7 novembre, ndr) hanno preso consapevolezza di quanto quella chiesa sia irrimediabilmente macchiata dal sangue e dalle menzogne che tra quelle mura si sono consumate, anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto. Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella chiesa».

(Unioneonline/L)

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