Cassiera ruba i punti del Mulino Bianco, la Cassazione: "Giusto licenziarla"
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Rubare i punti premio dalle confezioni del Mulino Bianco? È grave, a tal punto da giustificare un licenziamento.
Pizzicata dalle telecamere a ritagliare i punti da due confezioni di cracker, mentre faceva la spesa nello stesso punto vendita dove lavorava, la vicenda di una cassiera della Coop Adriatica è arrivata fino in Corte di Cassazione.
La massima autorità di giudizio ha confermato il licenziamento per giusta causa intentato nei confronti della donna dall'azienda, noncurante delle istanze portate dalla difesa, che ritiene troppo sproporzionata la sanzione disciplinare a fronte di un comportamento scorretto, ma di piccola entità.
Per loro, infatti, in risposta a un danno così esiguo, sarebbe bastata una sanzione più lieve, così come disposto dal tribunale di primo grado, che ne aveva annullato il licenziamento.
Poi, il ribaltamento della sentenza dalla corte d'Appello nel 2016, ritenendo "doloso" il furto e "idoneo a determinare il rapporto fiduciario" tra datore di lavoro e dipendente.
Ora, la conferma della Corte Suprema, che asserisce come poco conti l'entità del furto in caso di licenziamento per giusta causa, quanto invece siano più rilevanti le ripercussioni che il gesto hanno nel rapporto di fiducia tra proprietà e dipendente.
(Unioneonline/DC)