Decine di diplomatici russi sarano espulsi da 14 Paesi dell'Unione europea, dagli Stati Uniti e dal Canada.

La decisione è stata presa da capi di Stato e di governo di diverse nazioni per esprimere solidarietà alla Gran Bretagna dopo lo scoppio del caso Skripal, l'ex spia russa avvelenata, insieme alla figlia Yulia, a Salisbury lo scorso 4 marzo.

Donald Tusk
Donald Tusk
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"Oggi 14 Stati membri dell'Ue hanno deciso di espellere diplomatici russi, come conseguenza diretta della discussione del Consiglio europeo la scorsa settimana sull'attacco di Salisbury. Misure aggiuntive, comprese ulteriori espulsioni, non sono escluse nei prossimi giorni e settimane".

Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

"La settimana scorsa il Consiglio Europeo ha condannato l'attacco di Salisbury e ha concordato con la valutazione del governo britannico che è altamente probabile che la Federazione Russa sia responsabile" dell'attacco "e che non ci sono plausibili spiegazioni alternative", ha fatto sapere ancora Tusk.

DUE DIPLOMATICI ESPULSI DALL'ITALIA - Tra i Paesi coinvolti anche l'Italia, che espellerà due diplomatici russi, come annunciato in una nota dal ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale.

La Farnesina ha fatto sapere di aver notificato oggi la decisione - che diventerà operativa entro una settimana - ai due funzionari dell'ambasciata di Mosca.

LA POSIZIONE DEGLI USA - Seguendo l'esempio europeo, anche gli Stati Uniti hanno annunciato l'espulsione di 60 diplomatici.

A essere coinvolti nella decisione dell'amministrazione Trump 12 funzionari di Mosca che prestano servizio nella sede Onu a New York e 48 dipendenti dell'ambasciata a Washington.

LA REAZIONE DI MOSCA - Intanto il Cremlino ha fatto sapere di essere pronto a dare "una risposta speculare" all'espulsione dei diplomatici russi decisa da 14 Paesi europei.

Lo hanno riferito fonti del ministero degli Esteri di Mosca.

(Unioneonline/F)
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