Saman Abbas è stata uccisa dallo zio Danish Hasnain. È quanto ha ribadito il fratello minore della 18enne di origini pachistane davanti al gip a Reggio Emilia, nel corso dell’incidente probatorio in cui è stata cristallizzata la sua testimonianza. Saman, ricordiamo, scompare misteriosamente nel nulla nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio scorso. Non si è trattato di un allontanamento volontario ma di un omicidio. Secondo il fratello, quella sera c’era stata una lite tra i genitori e Saman. Quest’ultima aveva chiesto i documenti al padre che, per tutta risposta, le aveva domandato se volesse sposare qualcuno. La giovane aveva rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan, scegliendo invece la libertà di un amore sincero e vero. Al padre aveva confermato che non intendeva sposare nessuno, poi avrebbe preso le proprie cose e sarebbe andata via. Il genitore avrebbe chiamato lo zio per riportarla a casa. Quest’ultimo, poi, era ritornato, riferendo che tutto era stato sistemato.

L’ipotesi degli inquirenti è quella di un omicidio premeditato. Il 29 aprile, le telecamere dell’azienda in cui lavorava il padre di Saman, hanno immortalato tre uomini che attraversavano il cortile di quell’azienda agricola con le pale in mano. Nelle immagini c’è Danish Hashnain, zio di Saman, in compagnia dei due cugini, tra i quali Ikram Ijaz, che il 29 maggio scorso è stato fermato in Francia e poi estradato in Italia. Premeditazione o depistaggio? Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, rispettivamente padre e madre di Saman, sono rientrati in Pakistan. Hasnai Danish, lo zio accusato di aver ucciso la nipote e averne occultato il cadavere, è attualmente latitante.

Abbiamo intervistato l’avvocato Lalla Gherpelli, legale d’ufficio di Danish Hasnai.

Secondo quanto dice il fratello di Saman, Danish l’avrebbe presa in custodia, uccisa e avrebbe occultato il cadavere. Qual è la posizione attuale di Danish?

“Secondo le dichiarazioni del ragazzo, è grave. Lo zio sarebbe l’esecutore materiale, non il mandante ma l’esecutore materiale. Io non sono del tutto convinta che questo ragazzo sia attendibile: molto pilotato”.

Quindi secondo lei la dichiarazione del fratello di Saman non è attendibile?

“L’idea che mi sono fatta è che lo zio possa avere partecipato ad un eventuale occultamento, se c’è un cadavere, perché non c’è ancora un corpo ritrovato, ancora non c’è la prova dell’avvenuta uccisione”.

Danish, lo zio, può aver partecipato al delitto?

“Secondo me lui ha partecipato all’occultamento ma non è una figura chiave come il ragazzo vuol far credere che sia”.

Per ora Danish non è reperibile. Lei in questo periodo ha avuto contatti con lui?

“Il mio assistito, è latitante. Se lui non si mette in contatto con me, io non sono in grado di mettermi in contatto con lui, anche perché al numero telefonico che si conosceva non risponde. Hanno provato in tanti a cercarlo. Abbiamo partecipato a questo incidente probatorio, ho fatto delle domane al ragazzo e svolgo la mia funzione a prescindere dal fatto di averlo contattato o meno. Del resto, se lui è in grado di fornirmi degli elementi che lo possano scagionare è un conto, altrimenti il mio lavoro lo riesco a fare indipendentemente dal fatto che lui mi contatti”.

Il fratello di Saman è fuggito da una comunità protetta…
“Guardi, io di questo episodio non ne so nulla. Ne hanno parlato i quotidiani. Sia ai carabinieri, sia all’incidente probatorio lo ha confermato senza che nessuno gli facesse domande, quindi lo voleva proprio dire, che ha tentato di fuggire però il piano era molto in alto e ha rinunciato. Una cosa del genere…”.

Ci sono altre persone coinvolte?

“Il ragazzo dice che Danish l’ha uccisa, cioè che Danish è quello che materialmente ha ucciso Saman. Penso che stia cercando di tutelare al massimo il proprio padre e la propria madre. Secondo me la sua testimonianza non è genuina perché qualcuno gli ha suggerito e gli sta suggerendo come muoversi”.

Chi può essere questo qualcuno?

“Potrebbe essere anche il padre”.

Invece Danish dove potrebbe trovarsi in questo momento?

“Non ho idea. So che gli investigatori puntavano molto alla Francia, era diretto lì quando è stato fermato ad Imperia. Anche il ragazzo l’ha detto che erano diretti in Francia. Ma lo stanno cercando in tutta Europa perché c’è un mandato di cattura europeo e quindi vuol dire che lo cercano anche in Inghilterra, Belgio, Svizzera”.

Angelo Barraco

© Riproduzione riservata