21 aprile 2012 alle 18:34aggiornato il 21 aprile 2012 alle 18:34
Caso Bergamini, un mistero senza fine:"Era già morto quando camion lo investì"
Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza travolto da un camion il 18 novembre 1989 sulla statale 106 a Roseto Capo Spulico era già morto quando il camion lo investì. E' questa la conclusione a cui è giunto il perito nominato dalla Procura di Castrovillari, che ha riaperto le indagini sulla morte di Bergamini.Il prof. Roberto Testi, docente di Criminalistica all'Università di Torino e direttore di medicina legale dell'Asl del capoluogo piemontese, scrive oggi il Quotidiano della Calabria, è giunto a questa conclusione dall'analisi di alcuni reperti (fegato, epidermide ed altri tessuti) conservati nei vetrini istologici e delle foto prelevate in occasione dell'autopsia eseguita il 4 gennaio del 1990 dal prof. Francesco Maria Avato, che ricevette l'incarico dall'allora procuratore di Castrovillari che aveva disposto la riesumazione del cadavere di Bergamini dopo che erano cominciati a circolare i primi dubbi sulla tesi del suicidio del calciatore. "Non abbiamo scoperto la luna - ha detto Testi al Quotidiano riferendosi anche al lavoro dell'altro medico legale, Giorgio Bolino della Sapienza di Roma - era già tutto scritto nella perizia di Avato. Se nelle nostre ci sono novità interessanti è perché allora nessuno ha mai letto bene quella perizia". "Ho trovato la scelta del procuratore - ha aggiunto Testi riferendosi all'incarico separato a due periti - molto intelligente. A entrambi ha formulato gli stessi quesiti ma mi pare che, autonomamente, siamo arrivati alle stesse conclusioni. Che, ribadisco, sono quelle di Avato".
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