Massima sanzione per Luca Palamara.

L'ex consigliere del Consiglio superiore della magistratura ed ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati è stato radiato dalla magistratura.

Lo ha deciso la Sezione disciplinare del Csm accogliendo la richiesta della Procura generale della Cassazione dopo una camera di consiglio durata due ore e mezza.

Palamara è accusato di aver "pilotato" per interessi personali la nomina del procuratore di Roma e di aver screditato il procuratore aggiunto Paolo Ielo.

Il caso riguarda la riunione notturna all'hotel Champagne del 9 maggio del 2019: Palamara e cinque consiglieri del Csm (tutti dimessi e ora a processo disciplinare) assieme ai politici Luca Lotti e Cosimo Ferri avrebbero discusso le strategie sulle future nomine ai vertici delle procure. Riunione intercettata con un trojan nel cellulare di Palamara, che era finito sotto inchiesta a Perugia e ora è imputato per corruzione.

"Si sente dire che la vostra sarà una sentenza politica per le ripercussioni che una decisione di segno opposto alla rimozione avrebbe sull'ordine giudiziario e sui rapporti con le altre istituzioni - aveva detto prima della sentenza Stefano Guizzi, difensore di Palamara -. Mi rifiuto di crederlo. Sono convinto che qualunque decisione sarà frutto della vostra autonoma e indipendente capacità di giudizio".

"Sarà solo lui a pagare per un sistema che si prestava alle sue macchinazioni, quand'anche non le cercava esso stesso?", il commento del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra: "Son convinto che si possa e si debba continuare e questo chiedo a chi è deputato a farlo. Non si può punire la punta dell'iceberg e dimenticare il resto".

(Unioneonline/D)
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