Il principale indagato per l'omicidio di Filippo Incarbone, il camionista residente a Vigevano (Pavia) scomparso tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio e che si ritiene sia stato ucciso, è stato interrogato dal gip di Pavia. M.M., assistito dall'avvocato Fabio Santopietro, ha risposto alle domande, mentre giovedì scorso si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm.

L'uomo, che è stato arrestato insieme a un'altra persona, ha ammesso di aver aggredito e malmenato Incarbone, ma senza l'intenzione di uccidere. Per minimizzare le sue responsabilità, ha suggerito che il decesso potrebbe essere stato causato da altri fattori concomitanti, come l'assunzione di alcolici e stupefacenti. Solo in seguito si sarebbe accorto che il camionista era morto e allora avrebbe deciso insieme al complice G.I. di sbarazzarsi del corpo e di trasportarlo fino al Ticino per gettarlo nel fiume.

Corpo che ancora non è stato ritrovato e da giorni i vigili del fuoco hanno messo in campo le ricerche.

(Unioneonline/s.s.)
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