Confessa l'omicidio poi ritratta.

Pierluigi Bonfiglio, 34enne tossicodipendente, accusato di aver massacrato la sua vicina di casa, Anna Carla Arecco, di 85 anni, e di averne nascosto il corpo sotto al letto nella sua casa di Genova, prima si dichiara colpevole, poi accusa uno spacciatore.

"L’ho fatto perché avevo bisogno di comprarmi la droga", aveva inizialmente dichiarato alle forze dell'ordine.

A trovare il cadavere - che presenta una profonda ferita alla testa provocata da un corpo contundente - è stata la madre dell'uomo, insospettita dall'odore nauseabondo proveniente dalla camera.

Dalla cassaforte in casa della donna sono infatti stati sottratti gioielli e denaro in contanti per diverse migliaia di euro.

Dopo la confessione, avvenuta nella notte davanti alle forze dell'ordine, oggi è arrivata la nuova versione dei fatti: "Venerdì sera", ha dichiarato, "sono salito in casa della signora con un pusher. Mi sono fatto aprire la porta con una scusa. Lo spacciatore l'ha portata in casa mia e io sono rimasto nel suo appartamento per rubare perché dovevo pagarmi la droga. È stato lui a ucciderla con una spranga di ferro. Io non avevo intenzione di ammazzarla".

La vicina era scomparsa da casa venerdì scorso e il nipote aveva lanciato un appello in una tv locale per ritrovarla.

Bonfiglio si trova ora nel carcere di Marassi e dovrà rispondere dei reati di omicidio volontario, rapina e occultamento di cadavere.
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