Bufera sul vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che lunedì ha pubblicato su Facebook un post polemico sulla Romania. "L'Italia ha importato dalla Romania il 40 per cento dei loro criminali. Mentre la Romania sta importando dall'Italia le nostre imprese e i nostri capitali. Che affare questa Ue! Siccome in Italia la politica non ha mai voluto far funzionare la giustizia, anzi molto spesso l'ha sabotata volutamente, noi stiamo attraendo delinquenti, mentre le nostre imprese scappano dove i sistemi giudiziari sono più efficienti: come in Romania!", si legge nel post.

Immediate le reazioni degli esponenti del Partito Democratico, tra cui l'europarlamentare Gianni Pittella, che sul suo profilo Twitter ha invitato il politico del Movimento 5 Stelle a tornare a studiare.

Proteste anche da parte dell'ambasciatore romeno George Gabriel Bologan, che in una nota ha sottolineato: "La comunità romena è ben integrata nel tessuto sociale italiano. Al di là della dialettica politica interna che non mi riguarda, credo che i messaggi positivi possano dare di più. Il dialogo e la conoscenza aiutano tanto".

Nelle scorse ore Di Maio ha poi voluto puntualizzare la sua posizione con un nuovo messaggio sul social network: "C'è un fatto, che è inopinabile: 'il 40 per cento dei ricercati con mandato internazionale emesso da Bucarest si trova in Italia'. Non lo dico io, lo disse nel 2009 l'allora ministro romeno della Giustizia Catalin Predoiu, dato confermato l'altro giorno a SUM #01 dal procuratore di Messina Ardita".
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