In Italia al 20 luglio la prevalenza della variante Delta era del 94,8%, in forte crescita rispetto alla indagine del 22 giugno, con valori oscillanti tra e singole regioni tra 80% e100%.

Lo ha reso noto l'ultima indagine rapida sulle varianti dell'Istituto superiore di sanità.

"La prevalenza delle varianti mostra come la Delta sia ormai dominate in Italia, la Gamma (brasiliana) è invece contenuta ed è in declino la variante Alfa", ha spiegato il presidente Iss Silvio Brusaferro.

Anche contro questa variante "il primo e più importante antidoto è completare il ciclo vaccinale. La vaccinazione riduce in modo significativo il rischio di contrarre infezione, di ospedalizzazione e morte e questo vale per tutte le fasce di età e per tutti i vaccini. Da qui l'importanza di completare il ciclo vaccinale, perché il ciclo completo è estremamente efficace nel ridurre anche le possibilità di contrarre l'infezione", ha aggiunto, "sappiamo che la vaccinazione con ciclo completo riduce dell'88% il rischio di infezione e oltre il 95% l'ospedalizzazione. Ma se vaccinati contraggono infezioni hanno sintomi lievi ma il virus si moltiplica e possono trasmetterlo come lo può trasmettere un positivo non vaccinato, come detto da Fauci. Questo lo sappiamo da qui l'invito a mantenere la prudenza".

"L'infezione sta crescendo in molti paesi europei e anche nel contesto italiano sta crescendo. Sono 3845 i comuni in cui si rileva almeno un caso, quasi 900 comuni in piu rispetto alla scorsa settimana. La circolazione del virus è soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni", ha spiegato ancora Brusaferro, specificando che l’età media di chi contrae il Covid-19 è di 27 anni.

(Unioneonline/F)

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