Renzo Lovato, padre di Antonello Lovato, il trentasettenne che ha abbandonato il lavoratore indiano – poi deceduto - Satnam Singh dopo che quest’ultimo aveva perso il braccio destro in un incidente nella sua azienda agricola, è indagato da cinque anni per reati di caporalato in un altro procedimento.

Lo ha rivelato il Tg La7, pubblicando in esclusiva un documento della Procura, dove si contesta a Lovato «la reiterata corresponsione di retribuzioni in modo difforme dai contratti collettivi nazionali», la «violazione  dell’orario di lavoro e delle norme in materia di sicurezza» e la «sottoposizione dei lavoratori a condizioni di lavoro e alloggiative degradanti».

Un documento – ha scritto Enrico Mentana, direttore del Tg La7 su Facebook – che dimostrerebbe «l'evidenza del fatto che un esteso e sistematico regime di caporalato dominava le campagne dell'agro pontino, e che l'azienda per cui lavorava trattato in modo inumano Singh Satman ne era un esempio notorio», visto che «proprio Renzo Lovato, quello che ha provato a dire che Satman "ha compiuto una leggerezza che è costata cara a tutti", è indagato DA 5 ANNI per reati di caporalato».

«Leggere questo documento – chiosa Mentana - non può che fare indignare ancora di più: perché TUTTO ERA GIÀ RISAPUTO».

Sulla vicenda di Singh è intervenuto in queste ore anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Lo sfruttamento illegale del lavoro è un fenomeno che, con rigore e fermezza, va ovunque contrastato, eliminato totalmente e sanzionato, evitando di fornire l'erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo», ha detto il Capo dello Stato. 

(Unioneonline)

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