Un 42enne è morto all'ospedale di Reggio Emilia dopo essere stato fermato col taser dalla polizia. Dalle prime ricostruzioni l'uomo, noto alle forze dell'ordine e pluripregiudicato, avrebbe dato in escandescenze e gli agenti sarebbero intervenuti usando la pistola elettrica per fermarlo. Subito dopo l’uomo avrebbe perso conoscenza. È avvenuto questa mattina nella frazione di Massenzatico intorno alle 5.30. A nulla sono serviti i tentativi dei soccorritori del 118, immediatamente allertati, di rianimare il 42enne: l'uomo è morto poco dopo all’ospedale Santa Maria Nuova.

Sono in corso indagini, da parte della stessa polizia e coordinate dalla Procura di Reggio Emilia. In corso accertamenti da parte della polizia scientifica.

La vittima si chiamava Claudio Citro, residente a Reggio Emilia ma originario di Salerno. Aveva diversi precedenti ed era stato coinvolto negli anni scorsi in un'operazione su fatti di usura ed estorsione.

La Procura di Reggio Emilia sta verificando i tempi e le modalità dell'intervento della pattuglia che è venuta a contatto con il 42enne. Una dinamica che sarebbe stata abbastanza complessa, in diverse fasi. Si stanno facendo anche sopralluoghi e saranno probabilmente disposti esami per verificare se l'uomo avesse assunto alcol o stupefacenti.

Nel frattempo si riaccende la polemica: «Ancora una vittima del taser, cosa altro deve accadere affinché questo strumento sia sospeso alle forze dell'ordine che lo hanno in dotazione?» le parole di Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera. « Avevamo già chiesto a Piantedosi un intervento di tutela – ha proseguito – torniamo ad insistere, e non dica il ministro dell'Interno che non esistono problemi, perché significherebbe che le morti non sono un problema«.

(Unioneonline/v.l.)

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