Bimbi dell’asilo visitano la moschea: la foto in ginocchio pregando con l’imam, è bufera
La Lega: «Fondamentalismo bello e buono», ma la polemica è bipartisan. L’ufficio scolastico regionale avvia «opportuni approfondimenti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Polemiche per la visita dei bambini e le maestre dell’asilo parrocchiale Santa Maria delle Vittorie di Ponte della Priula a un centro islamico di Susegana, nel Trevigiano.
Il caso è scoppiato per una foto in cui si vedono i bambini inginocchiati in direzione della Mecca mentre pregano con l'imam.
«Immagini che fanno gelare il sangue nelle vene» è il giudizio lapidario di Alberto Villanova, capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Veneto, a cui fa eco il segretario provinciale del Pd trevigiano, Giovanni Zorzi il quale, pur evidenziando l'importanza del dialogo interreligioso avrebbe «scelto forme più laiche per rivolgere alla fine il doveroso messaggio di pace».
La visita, che avrebbe avuto il consenso dei genitori, è stata «un'esperienza davvero emozionante», scriveva la scuola sui social, raccontando poi come si è svolto l'incontro con l'imam che ha spiegato la religione musulmana e su quali cardini essa si basa.
«Qui non si parla di educazione, ma di fondamentalismo bello e buono, con un Imam che non ha perso l'occasione di "catechizzare" i giovani alunni - ha detto l'europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint - E il peggio è l'atteggiamento del corpo docente, che ha permesso tutto ciò: chissà se hanno avuto il coraggio di chiedergli perché le donne debbano portare il velo integrale o sposarsi in tenera età. Vogliono togliere i crocifissi e l'ora di Religione per indottrinarci all'Islam? Il sospetto è più che lecito: bambini portati in una moschea, molto probabilmente irregolare, costretti a inginocchiarsi verso la Mecca».
L’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto precisa che si tratta di «una scuola non statale, iscritta alla Federazione Italiana Scuole Materne». «Pur in attesa che si definiscano meglio i dettagli dell'accaduto, su incarico degli uffici centrali del Ministero dell'Istruzione e del Merito, l'USR per il Veneto ha avviato gli opportuni approfondimenti, tesi in particolare a verificare se siano state rispettate, tra l'altro, le norme sulla parità scolastica - spiega una nota -. Si ricorda che anche per questa istituzione, come per tutte le scuole statali e paritarie, vigono le regole dell'autonomia scolastica, da cui discende la necessità di dotarsi del proprio progetto educativo, specifico, autonomo e condiviso con le famiglie. A questo progetto educativo le insegnanti e il coordinatore scolastico devono attenersi, come richiesto dalla Legge n. 62/2000 sulla parità scolastica, per ogni tipo di attività progettuale».
(Unioneonline)