"In relazione alle anteprime trasmesse nei giorni scorsi da parte di Report, di Rai 3” e “nel superiore interesse della verità si intende rettificare gravi errori e distorsioni del servizio televisivo, fin d'ora evidenti, per tutelare la corretta informazione degli spettatori del servizio pubblico".

Lo afferma in una nota l'avvocato del cardinale Angelo Becciu, Fabio Viglione, che ribadisce "il fermo intendimento di Sua Eminenza di tutelare in ogni sede giudiziaria la propria onorabilità, costruita nell'arco di una vita spesa al servizio dei Papi e a tutela della Chiesa, contro questo ed ogni altro attacco mediatico basato su falsità e menzogne".

Il riferimento è al servizio sulle operazioni bancarie dell'Ambasciata iraniana presso la Santa Sede e precisamente sulla possibilità di versare denaro contante sul proprio conto acceso presso l'Istituto per le Opere di Religione.

"La Segreteria di Stato, dopo aver esaminato la richiesta, d'intesa con la Sezione per i Rapporti con gli Stati, deputata a tali affari, comunicò al Sostituto di non ravvisarvi profili critici; il quale, poi, in adempimento dei propri doveri, provvide a comunicare gli esiti dell'accertamento all'organo richiedente", precisa l'avvocato. "Nell'anteprima diffusa al pubblico, nella quale si congettura addirittura di un'attività di riciclaggio, viene mostrato lo stralcio di una lettera della Segreteria di Stato, che si richiama a questa attività d'ufficio. Tuttavia, essa è sorprendentemente carente di una seconda metà, che ne chiarisce il senso, eliminando ogni sospetto", chiarisce il legale aggiungendo: "Al netto, poi, di una deplorevole fuoriuscita di documenti del Vaticano che sembra ispirata ad un attacco volto a colpire esclusivamente, ed infondatamente, il cardinale Becciu".

"Con riferimento alla vicenda del Revisore Generale, dottor Libero Milone, si precisa che l'unico compito affidato a Sua Eminenza fu quello d'informarlo della decisione che si era assunta a seguito dell'accertamento di fatti che riguardarono la sua attività istituzionale, poi divulgati pubblicamente dalla Sala Stampa della Santa Sede con comunicato del 24 settembre 2017", prosegue la nota dei legali del cardinale riferendosi al comunicato in cui risultava che l'Ufficio diretto da Milone, "esulando dalle sue competenze, ha incaricato illegalmente una Società esterna per svolgere attività investigative sulla vita privata di esponenti della Santa Sede". Infine "con riferimento alla vicenda pensionistica afferente la persona del Cardinale, e riguardante, secondo la prospettazione dell'intervistato, un problema da 'alcune centinaia di euro' segnalato, peraltro, con scritto anonimo, se ne denuncia la plateale e grottesca falsità".

(Unioneonline/D)

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