Mentre da settimane i lavoratori della Termini Imerese (a Palermo) continuano le manifestazioni di protesta, questa mattina, i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo hanno notificato un provvedimento di arresti domiciliari nei confronti di Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, il presidente e l'amministratore delegato di Blutec, la società che controlla l'ex stabilimento Fiat.

L'accusa della procura è di "malversazione ai danni dello Stato".

I due sono accusati di aver usato circa 16 milioni di euro di fondi pubblici destinati allo stabilimento di Termini Imerese per altri investimenti Blutec e nei loro confronti "è in fase di esecuzione anche una misura interdittiva concernente il divieto per la durata di 12 mesi di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese".

Non solo, è scattato pure un sequestro cosiddetto per equivalente, da 16 milioni, la cifra che sembra essere svanita nel nulla: sigilli alla società con sede in provincia di Torino, a Rivoli.

Lo stabilimento siciliano al momento non è in funzione: circa 570 dipendenti della società sono in cassa integrazione, mentre gli altri 130 sono impegnati in progetti di formazione.

Gli operai - che da settimane protestano contro la Blutec - chiedevano un piano industriale per il rilancio dello stabilimento.

(Unioneonline/s.a.)
© Riproduzione riservata