Arcuri: "Battaglia non vinta, troppo presto per tornare alla normalità"
Il commissario all'emergenza e il ministro Speranza hanno lanciato lo stesso messaggio: "Non abbassare la guardia"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La battaglia non è stata vinta ed è troppo presto per pensare di poter tornare per strada..
Lo ha detto senza mezzi termini questa mattina il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri: "La nostra battaglia contro il coronavirus prosegue senza sosta, dobbiamo però evitare di cominciare a pensare che stiamo vincendo, che abbiamo costretto l'avversario in un angolo e stiamo per avere il sopravvento. Gli indicatori ci dicono solo che stiamo cominciando a contenerne la portata. Ma la sua dimensione, seppure non uniforme, è ancora rilevante. Bisogna astenersi dal pensare che sia già arrivato il momento di tornare a normalizzare i comportamenti".
Arcuri ha poi criticato fortemente le immagini apparse sui social negli ultimi giorni, con strade piene a Napoli e a Genova: "Alcune immagine, dalle quali sembra ci sia stato un allentamento nel rigore dei comportamenti, non vanno prese ad esempio anzi vanno deplorate. Dobbiamo continuare ad attenerci alle prescrizioni, dobbiamo fare di più affinché i sacrifici non vengano dispersi o vanificati".
I NUMERI - Arcuri ha dato poi un po' di numeri sulla situazione negli ospedali: "I posti letto in terapia intensiva, che erano 5.579, ora sono 9.284 e cioè il 79% in più. Quelli nei reparti di malattia infettiva e pneumologia che erano 6.198 ora sono 34.320, oltre 4 volte in più, è stato fatto uno sforzo gigantesco. Fino a ieri distribuiti 72,3 milioni di apparecchiature e dispositivi, lunedì scorso il 30 marzo erano 48,8 milioni: in 5 giorni è stato distribuito il 48% di questi strumenti in più. I Dpi inviati alle regioni sono 51,8 milioni, lunedì scorso erano 40,6 milioni".
SPERANZA - Stesso messaggio arrivato dal ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato a RaiNews24: "La prima mattonella per ricostruire l'edificio dell'Italia è vincere la battaglia sanitaria in corso, altrimenti non ci potrà essere una ripartenza di natura economica. Tutte le energie dello Stato, delle Regioni e di ogni singolo cittadino devono essere rivolte a vincere questa battaglia sanitaria".
E l'unica arma per ridurre il contagio, avverte il ministro, "è il distanziamento sociale, l'unica che al momento dà certezze, perché su terapie e vaccini non credo che i tempi saranno immediati".
"Con le misure adottate - ha aggiunto - l'indice di contagio ha iniziato la discesa. L'indice 'R con zero' nel mese di febbraio e nei primi di marzo ha sfiorato i 3, quindi ogni persona contagiata ne contagiava altre tre, producendo una moltiplicazione molto significativa. Con l'applicazione delle misure che abbiamo disposto in maniera rigorosa a partire dal 10 marzo ha iniziato la sua discesa. Ma la battaglia è ancora nel suo pieno".
(Unioneonline/L)