C'è un'altra svolta nel caso dell'anziano morto dopo essere stato spinto giù dalla scogliera di "Cala Verdegiglio", a nord di Monopoli, in provincia di Bari.

Il 17enne fermato l'altro ieri dai carabinieri ha ammesso di aver agito secondo quanto hanno ricostruito fino a qui gli investigatori, ma ha aggiunto di averlo fatto per uno scherzo, e non a scopo di rapina.

Questo è quanto ha sostenuto il ragazzo - che quel giorno era in compagnia di un amico 15enne, con cui avrebbe aggredito anche un altro anziano, un conoscente della vittima, che però si è salvato - durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto oggi per l'udienza di convalida dei fermi.

Fermi che riguardano entrambi i giovani, accusati dell'omicidio di Giuseppe Dibello, 78 anni, morto dopo essere caduto dalla scogliera e poi in mare.

L'interrogatorio si è svolto davanti al gip del tribunale dei minorenni alla presenza degli avvocati difensori.

I due ragazzi si trovano da mercoledì nell'istituto minorile "Fornelli" di Bari e sulle loro teste gravano le accuse di omicidio aggravato, tentata rapina e tentato omicidio.

Entro domani arriverà la decisione del giudice; intanto il difensore del 17enne ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari.

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