Al papà serve una trasfusione, le figlie la rifiutano: “Non vogliamo sangue di vaccinati”
L’uomo è un ultranovantenne, le figlie pretendevano di sapere se il sangue fosse di una persona vaccinata contro il Covid. Ma la donazione è anonima, e la trasfusione urgente salta
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Al padre serve una trasfusione ma le figlie non sentono ragioni: "Non vogliamo sangue di una persona vaccinata" per il Covid-19. E la trasfusione, per questo, non si fa.
E’ successo la settimana scorsa all’ospedale Infermi di Rimini. Giovedì scorso due donne si sono opposte a far fare una trasfusione di sangue al padre ultranovantenne, ricoverato. Pretendevano di sapere se il sangue fosse di un donatore vaccinato contro il coronavirus.
Temevano, secondo il racconto degli operatori sanitari, che sarebbe stato iniettato l'Rna, la molecola alla base dei vaccini più usati in questo periodo. E alla fine non hanno acconsentito alla trasfusione.
"Un caso abbastanza estremo", spiega Rino Biguzzi, medico e coordinatore del comitato Programma 'sangue plasma' della Ausl Romagna. "Il percorso della donazione di sangue è sorvegliato a livello locale e nazionale. La donazione di sangue è anonima, gratuita, volontaria, sicura. Questi sono i presupposti. E c'è la massima tutela della riservatezza".
Inoltre, precisa a scanso di equivoci, quella richiesta di informazioni “non era supportata da evidenze scientifiche, non si trasmette l’Rna con una trasfusione. Con il sangue di un vaccinato non si è vaccinati”.
(Unioneonline/L)