Agguato al bus, uno degli ultrà ammette il lancio dei sassi: «Volevamo far vedere chi siamo»
Assalto al pullman dei tifosi del Pistoia basket, parla uno degli arrestati: «Ma la mia pietra non è quella che ha ucciso l’autista»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Volevamo fargli vedere chi eravamo noi, che non avevamo paura certo di loro. Anche io ho tirato un sasso, in tanti lo abbiamo fatto. Ma il mio non è stato quello che ha ucciso».
Sarebbero queste le dichiarazioni rese alla Polizia da Alessandro Barberini, uno dei tre ultrà della Sebastiani basket arrestati a Rieti per l'agguato al pullman dei tifosi del Pistoia basket, costato la vita domenica scorsa a uno degli autisti, Raffaele Marianella, 65 anni.
Oggi, insieme agli altri due indagati per omicidio volontario - Manuel Fortuna e Kevin Pellecchia -, il 53enne comparirà davanti al Gip del Tribunale di Rieti per l'udienza di convalida. «Ho colpito la parte centrale del pullman, la mia era una pietra piccola», avrebbe aggiunto.
«Se avessimo preso l'autista avremmo fatto una strage», secondo le parole di uno dei 12 teppisti che avrebbero partecipato alla spedizione contro i tifosi pistoiesi.
(Unioneonline)