Per l'integrità e la voglia di essere se stessa Mariasilvia Spolato ha dovuto rinunciare a tutto, da quando, nel 1972, fu immortalata da un fotografo di Panorama durante una manifestazione femminista con un cartello che chiedeva la "liberazione sessuale".

Uno slogan, certo, come se ne vedevano tanti in quegli anni, se non fosse che nel caso di Mariasilvia si accompagnò a una dichiarazione pubblica di omosessualità, prima donna italiana a farlo.

Una rivendicazione di libertà che la fece diventare simbolo del femminismo, e insieme le costò la perdita del posto di lavoro da docente di matematica perché "indegna", l'allontanamento dalla famiglia e dalla compagna di vita, costringendola alla vita di strada in varie città italiane.

Anni dopo Mariasilvia Spolato è riuscita a trovare ospitalità in un rifugio della Caritas a Bolzano e poi in una casa di risposo, dove si è spenta qualche giorno fa all'età di 83 anni.

(Unioneonline/b.m.)
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