Si chiamava Fabio Cappai ed era di origine sarda il ragazzo di appena 23 anni ucciso a coltellate ieri sera a Castel del Rio, nel Bolognese.

Il giovane si era trasferito con la famiglia, lavorava come operaio in un’azienda della vallata ed era molto conosciuto e ben voluto in paese. Un ragazzo volenteroso, così lo descrive chi lo conosceva, secondo di tre fratelli.

L’aggressione mortale è avvenuta in un punto riparato del centro “Marco Simoncelli”, dove si trovano anche impianti sportivi. Sarebbe scoppiata per futili motivi: una battuta, un’innocente presa in giro. Inutile l’intervento dei soccorritori del 118, che hanno potuto solo constatare la morte di Cappai.

Per il delitto è stato fermato un minorenne di 17 anni residente in un comune limitrofo. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura per i minorenni di Bologna, guidata da Silvia Marzocchi. Il minore, rintracciato e interrogato, ha ammesso i fatti, maturati dopo una lite con un gruppo di ragazzi. Ora si trova nel carcere del Pratello di Bologna.

Martedì l’autopsia sul corpo di Cappai.

“Siamo tutti letteralmente sconcertati e addoloratissimi, è come se fosse successo a un nostro fratello, è un momento di grande tristezza e dolore”, così il sindaco Alberto Baldazzi esprime lo stato d’animo del paesino di appena 1.200 abitanti.

“Domani sera alle 21 davanti alla chiesa - si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune - si svolgerà una fiaccolata in memoria del nostro amico e compaesano Fabio che questa notte ci ha lasciati. Al rientro verrà recitato un breve rosario”.

(Unioneonline/L)

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