A partire dal 2022, per il 12 marzo di ogni anno è stata indetta la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.

Anche quest’anno i numeri di aggressioni verbali e fisiche ai danni di medici e dirigenti sanitari non accennano a calare. Secondo un recente sondaggio Anaoo-Assomed l'81% ha subito aggressioni, tra questi il 23% fisiche, il 77% verbale. Pronto Soccorso e Psichiatria sono in particolare i reparti dove si registra il maggior numero di episodi. Le aggressioni sono compiute dal paziente solo nella metà dei casi (51,3%): nei dipartimenti di emergenza, sono soprattutto i parenti i principali responsabili delle violenze (42,3%).

Per il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, «bisogna finanziare il Ssn. I tre miliardi in più sul Fondo sanitario dell'ultima legge di bilancio non bastano assolutamente a potenziare i servizi di psichiatria, ad aumentare i posti letto per acuti e cronici, a riorganizzare il territorio, ad assumere. Perché certamente è necessario aumentare gli organici: per avere più tempo per la comunicazione con i parenti, più tempo per la cura dei pazienti, meno attese nei Pronto Soccorso. Infine, è necessario che i medici siano protetti».

Sulla mancata denuncia, per il sindacato «è indicativa purtroppo di una diffusa sfiducia, per esempio che l'azione legale possa alla fine condurre a concreti risultati. Ma soprattutto, gli aggrediti si arrendono per il carico emotivo e di tempo di una denuncia, che li esporrebbe a spese legali, udienze in tribunale, magari ulteriori minacce da parte dell'aggressore».

(Unioneonline/D)

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