#AccaddeOggi: 1 febbraio 1977, inizia la programmazione Rai a colori
Con 10 anni di ritardo rispetto al resto d’Europa, a causa dell’opposizione di alcuni partiti politici preoccupati per l’aumento dei consumiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Primo febbraio 1977, una data storica per la televisione italiana. La Rai dà ufficialmente inizio alle trasmissioni a colori, con 10 anni di ritardo sui principali Paesi europei.
Un ritardo dovuto all’opposizione di alcune forze politiche (l’opposizione di sinistra e, nella maggioranza, il Partito Repubblicano) e sindacali, secondo cui l’introduzione della tv a colori avrebbe portato a un aumento dei consumi definito “inopportuno”.
In Gran Bretagna, Germania Ovest e Francia le trasmissioni a colori erano iniziate 10 anni prima e anche la Rai avrebbe potuto farlo dal 1967.
Nel ‘72 il momento sembrava arrivato, il Governo Andreotti autorizzò la Rai a trasmettere a colori le Olimpiadi di Monaco, ma la minaccia di crisi avanzata dal Partito Repubblicano costrinse l’esecutivo a sospendere l’autorizzazione.
Nel frattempo qualche evento a colori di tanto in tanto viene trasmesso, ma è il primo febbraio che inizia la regolare programmazione tv a colori, inaugurata da Nicoletta Orsomando alle 19.20 su Rai1 e Rosanna Vaudetti alle 19.10 su Rai2.
Inizialmente la trasmissione a colori è consentita solo per 42 ore settimanali, 6 al giorno, 3 per ognuna delle due reti. Gradualmente, nel giro di tre anni, l’intera produzione Rai diventerà a colori.
(Unioneonline/L)