Le convocazioni nella “saletta”, i video pornografici e gli abusi sessuali: arrestata la prof che fu aggredita dai genitori
Qualche mese fa la spedizione punitiva contro l’insegnante di sostegno, poi le indagini dei carabinieri e oggi l’arresto. La donna, 40 anni, è in carcere(Ansa)
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È stata arrestata l’insegnante di sostegno che fu aggredita lo scorso novembre da un gruppo di genitori in quella che sembrava a tutti gli effetti una spedizione punitiva.
La donna è accusata di abusi sessuali su alcuni alunni della scuola media in cui prestava servizio.
La vicenda, avvenuta a Castellammare di Stabia, era salita alla ribalta lo scorso novembre appunto, quando circa 30 genitori si recarono nell’istituto per “farsi giustizia”, aggredendo la prof, che riportò un trauma cranico. I figli (tutti sotto i 14 anni) avevano raccontato infatti di incontri in luoghi appartati con la donna, 40 anni, che avrebbe mostrato ai ragazzi video pornografici e avrebbe tenuto comportamenti a sfondo sessuale.
Da quell’episodio sono partite le indagini. E quelle che in un primo momento sembravano illazioni, dunque, evidentemente non lo erano. Dalle indagini svolte dai carabinieri infatti è emerso che la donna avrebbe anche creato un gruppo social con alcuni alunni in cui trattava solo argomenti di carattere sessuale. Sette i minori coinvolti, quattro ragazzi e tre ragazze, e sono state determinanti le loro testimonianze, oltre all’analisi dei file audio estratti dai cellulari dei ragazzini stessi e della docente.
La donna, a partire dal mese di ottobre del 2023, in qualità di insegnante di sostegno di uno degli alunni coinvolti ma alla quale di fatto venivano affidati anche gli altri studenti, avrebbe sottoposto i ragazzi a numerose condotte di carattere sessuale. In particolare, i giovanissimi sarebbero stati portati durante l'orario scolastico (con la scusa di impartire loro ripetizioni) in un'aula riservata della scuola, dalla 40enne soprannominata "la saletta", nella quale la docente avrebbe ripetutamente mostrato loro video pornografici, anche contro la loro volontà, intavolato continui discorsi di esplicita natura sessuale. In alcune circostanze - sempre da ciò che sarebbe emerso dal lavoro degli inquirenti - i giovani sarebbero stati spinti a scambiarsi atti sessuali e in una circostanza l'insegnante avrebbe avuto un rapporto con uno degli alunni.
Li convocava nella “saletta”, a gruppi o tutti insieme, durante gli orari di lezioni diverse dalle sue. Con la scusa di aiutarli a ripetere le materie scolastiche. Ma si faceva tutt’altro: lei parlava esplicitamente di sesso e si vantava delle sue esperienze, anche usando un linguaggio scurrile. Faceva domande del tipo: «Quando avete dato il primo bacio, quale musica vi piace mettere quando...». Si proiettavano video pornografici e si avevano approcci, o veri e propri rapporti, sessuali.
Ai ragazzi la prof inviava via chat foto pornografiche dopo avere impostato l'autocancellazione e dalle indagini è anche emerso che li avrebbe pure minacciati di farli incarcerare, da un rappresentante delle forze dell'ordine con il quale si vantava di avere una relazione, qualora avessero raccontato cosa succedeva in quella "saletta" della scuola.
La donna è stata portata nel carcere femminile di Benevento, i carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura. La docente è accusata di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.
Le indagini però non si sono fermate, si mira a far luce anche su eventuali responsabilità in capo alla scuola. «Era urgente interrompere che lei insegnasse lì o altrove – ha detto il procuratore di Torre Annunziata -, ora resta da capire come sia possibile che per un anno sette minori siano stati affidati a un'insegnante di sostegno che doveva curarsi solo dell'alunno con difficoltà di apprendimento: questo è un aspetto da approfondire».
(Unioneonline/L)