«Non sono razzista, tantomeno xenofobo. Chi mi accusa non ha letto il libro ma solo frasi decontestualizzate». Alle 18 il contestatissimo generale di Divisione dell’Esercito Roberto Vannacci varca l’ingresso del Municipio, alle sue spalle le divise del reparto Mobile della polizia, dei carabinieri e dei vigili urbani ingolfano trenta metri di strada. Cinquantaquattro anni e una camicia a quadri che fa tanto turista in vacanza, è qui – a poche decine di chilometri da dove trascorre qualche giorno con i familiari – per la prima presentazione ufficiale del testo che da settimane agita la politica italiana, “Il mondo al contrario”, che poi è il suo personalissimo punto di vista sulla società e – per alcuni – programma elettorale campato per aria. L’opera autoprodotta dal militare è in cima alle vendite di Amazon con un distillato di insulti contro i gay, i migranti e – stringi stringi - quella che lui chiama «dittatura delle minoranze».

Che bisogno c’era di scriverlo?

«Nessuno, è una soddisfazione personale. È nato per caso con idee inizialmente buttate giù sull’energia, un argomento che conosco per essere stato a lungo in Paesi con grandi ricchezze nei combustibili fossili. I capitoli sono venuti da soli, uno dopo l’altro, non avevo una strategia. Un amico mi ha dato dei consigli, ho pensato: magari riesco a venderne un migliaio di copie. Poi le cose hanno preso una piega diversa».

Lei si è ritagliato la parte dell’odiatore.

«Non lo sono mai stato. Esprimo dei pareri e rivendico il diritto a provare il sentimento di odio ma non ho mai istigato a odiare. Per impedirmi di provare un sentimento ci vorrebbe la polizia del pensiero, quella di orwelliana memoria. Non c’è dubbio che alcune frasi siano provocatorie, però mai avrei immaginato questo polverone. Due giornalisti di Corriere della Sera e Repubblica con i loro articoli contro di me hanno creato il caso Vannacci».

La vorrebbero candidare Forza Nuova, i comunisti di Rizzo, il movimento di Gianni Alemanno e la Lega: ha scritto un libro-manifesto per entrare in politica?

«Sono un vecchio soldato, ho imparato la prudenza e la saggezza: voglio continuare a fare il soldato ma per il futuro non chiudo nessuna porta».

Il ministro Crosetto ha parlato di «farneticazioni personali di un generale».

«Non mi esprimo. Al ministro Crosetto mi lega un rapporto di onore, di rispetto e di disciplina. Mi attengo alle sue disposizioni e qualora si presenti l’occasione sono pronto a far valere le mie ragioni nelle sedi opportune».

La premier Meloni, leader della Destra, non ha speso per lei neanche una parola.

«Sono sicuro che il presidente del Consiglio abbia preoccupazioni più importanti di Vannacci».

Dopo la rimozione dalla guida dell’istituto geografico militare è al centro di un’indagine disciplinare.

«È stato un avvicendamento, non una rimozione. Per il resto, è in atto una procedura sommaria per appurare i fatti. Quando sarà terminata si deciderà il da farsi».

La polemica la sta arricchendo: scrivono che il libro le abbia già fatto guadagnare mezzo milione.

«Di pubblicazioni non si vive. Gli introiti sono più modesti di ciò che scrivono certi giornalisti».

Proprio sicuro?

«I numeri sono totalmente diversi».

Pentito di qualche frase?

«Riscriverei tutto, magari sistemerei qualche punto e qualche virgola con meno distrazione».

Lei scrive: “La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale è colpa delle trame della lobby gay internazionale che ha vietato termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, checca, omofilo, uranista, caghineri, culattone che sono ormai termini da tribunale”. Davvero riscriverebbe anche questa frase?

«Certo. Il concetto va letto nella sua integrità. Possibile che con una lingua millenaria, ricca, melodica come la nostra siamo stati costretti ad importare dall’estero un termine per definire l’omosessuale. Ho citato un po’ di vocaboli presi dal dizionario, alcuni sicuramente non opportuni altri invece utilizzabili e tra questi non si poteva scegliere una parola non offensiva? Per quale ragione dobbiamo copiare dagli stranieri?».

Scrive: «Si spende di più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale». Perché soffia sul fuoco dell’intolleranza?

«Se non si può citare la realtà perché istiga all’odio chiudiamoci tutti in casa. Io penso che citare dati di fatto possa servire a riflettere per trovare eventualmente correttivi».

Dove vede la dittatura delle minoranze?

«Ovunque una minoranza voglia imporre alla maggioranza i suoi costumi e i suoi desiderata. Il pianeta Lgbtq, per esempio, rappresenta il 3 per cento della popolazione ma ci sono agenzie specializzate che ci raccontano che nei mass media queste porzioni di società sono rappresentate al 20-25 per cento».

Non la spaventa maneggiare così disinvoltamente un concetto che nel ‘900 ha provocato guerre e morti?

«Non mi fa paura perché mi rivolgo anche a quegli animalisti che a Pasqua accusano di omicidio chiunque mangi un agnello oppure a quelli che vorrebbero eliminare il crocifisso dalle aule in un Paese che ha l’80 per cento di cattolici: la sola istanza non rappresenta una violenza nei confronti della maggioranza?».

I vertici dell’Esercito hanno ridimensionato le celebrazioni del “giorno del ricordo” per evitare una polemica sul suo caso. Il ministro della Difesa ha ordinato invece che la Folgore lo celebri come da tradizione. Ci andrà?

«Ho guidato il IX reggimento Col Moschin, è la mia famiglia per scelta. Alla festa andrò, ritengo un piacere ritrovare i camerati, scriva pure camerati, è una parola che non ha nulla a che vedere col Ventennio».

Cos’è la normalità?

«Una definizione statistica. Lo dice anche il medico: hai i valori normali. Non è buona e non è cattiva».

Lei è cattolico, però il Papa ha ben altra posizione sui migranti.

«Il Papa è libero di pensare ciò che vuole. Io non sono un prete: però mai dire mai, non chiudo la porta ad alcuna ipotesi».

Considera la donna solo come madre?

«Chi lo dice non ha letto il libro. Io esalto la donna per il suo ruolo, fa prosperare la specie, dovremmo consentire alle donne che lo vogliono di svolgere il ruolo di madre senza andare a lavorare. In un Paese che ha avuto il reddito di cittadinanza perché non istituire il reddito di maternità?».

Se le dicessero che ha solo messo assieme i peggiori luoghi comuni e le peggiori contumelie contro gay, donne, immigrati?

«È inutile parlare a vanvera. Mai usato un linguaggio volgare, mai usati insulti. Se qualcuno lo percepisce così il problema è di chi interpreta il linguaggio».

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