Tumori e malattie cardiovascolari hanno ucciso quattro volte più del Covid. I numeri arrivano dall'Istat che ha chiuso l'indagine sulle cause di morte relative al 2020, anno in cui la pandemia è scoppiata in Italia. La Sardegna esce con le ossa rotte, perché sui decessi legati alle neoplasie supera la media nazionale. Va meglio sulla mortalità complessiva, perché l'Isola ha chiuso il 2020 con un tasso del 116,6 ogni 10mila abitanti. Lo stesso valore è stato del 169,6 in Liguria, del 154,6 in Piemonte e del 143,8 in Valle d'Aosta.

Nel 2020 in Sardegna i decessi hanno raggiunto quota 18.666. Di questi, 5.129 sono stati determinati dai tumori, mentre 5.089 dalle malattie cardiovascolari. I due valori, che sommati fanno 10.218, rappresentano il 54,74 per cento del totale.

Nel dettaglio delle neoplasie, il tasso di mortalità più elevato, ovvero il rapporto tra decessi e popolazione, si registra nella Città metropolitana di Cagliari (oltre 431mila abitanti) col 39,4. Seguono l'Oristanese col 31,7 e il Nuorese col 30,7: i due territori, che contano rispettivamente 221mila e 158mila residenti, superano il Sassarese, fermo al 30, malgrado quest'ultimo sia demograficamente più grande (476mila censiti). Il Sud Sardegna (333mila abitanti) è in coda con il 26,8. Il tasso medio regionale è di 32 punti base e colloca l'Isola decisamente sopra il valore nazionale, al 29,9. Nel resto del Mezzogiorno il dato è ancora più basso, al 27,1. In valori assoluti per territorio, i decessi per tumori sono stati 1.664 nella Città metropolitana di Cagliari; 1.440 nel Sassarese; 914 nel Sud Sardegna; 624 nel Nuorese; 487 nell'Oristanese.

Il Covid, invece, nel 2020 ha rappresentato in Sardegna solo la quarta causa di morte, grazie a tutte le misure di contenimento adottate per frenare la diffusione del virus. La pandemia, in ogni caso, nel primo anno ha ucciso nell'Isola 1.040 persone. Di cui 404 nel Sassarese, 369 nella Città metropolitana di Cagliari, 184 nel Nuorese, 43 nell'Oristanese e 33 nel Sud Sardegna. Il tasso di mortalità regionale per Covid è stato del 6,5 per cento, la metà di quello nazionale al 13,2. Anche rispetto al resto del Meridione, che ha fatto segnare il 6,1, l'Isola è sotto. Per territorio, invece, questo il tasso di mortalità legato al coronavirus: 9 punti nel Nuorese; 8,7 nella Città metropolitana di Cagliari; 8,5 nel Sassarese. Poi giù sino al 3,1 dell'Oristanese e all'1 del Sud Sardegna. Dato a margine: a oggi i morti per Covid sono 2.920.

Le malattie cardiovascolari, come detto, hanno determinato nel 2020 la seconda causa di morte. I 5.089 decessi registrati risultano così divisi: 1.488 nel Sassarese; 1.338 nella Città metropolitana di Cagliari; 1.035 nel Sud Sardegna. Decisamente più bassi i morti nel Nuorese e nell'Oristanese: 711 e 517 rispettivamente. Il tasso di mortalità sulle malattie del sistema cardiocircolatorio è nell'Isola al 31,8, nettamente sotto il 38,2 nazionale e il 38,4 del Meridione. Questi i tassi sul territorio: 35 nel Nuorese, di nuovo in testa su scala isolana; 33,6 nell'Oristanese; 31,7 nella Città metropolitana di Cagliari; 31 nel Sassarese; 30,3 nel Sud Sardegna.

La terza causa di morte nell'Isola è data dalle malattie all'apparato respiratorio: 1.246 decessi, di cui 372 nel Sassarese, 320 nella Città metropolitana di Cagliari; 287 nel Sud Sardegna; 158 nel Nuorese; 109 nell'Oristanese. La Sardegna ha un tasso di mortalità del 7,8 che la colloca sia sotto il dato nazionale (9,6) che sotto quello del Mezzogiorno (8,1). Sul territorio, il valore della mortalità è così calcolato: Sud Sardegna 8,4; Nuorese 7,8; Sassarese 7,7; Città metropolitana di Cagliari 7,6; Oristanese 7,1.

Infine una curiosità: il rapporto Istat sulle cause di morte contempla “i traumi e gli avvelenamenti” che nel 2020 hanno sommato 803 morti. Con il Sassarese a quota 229, la Città metropolitana di Cagliari a 218, il Sud Sardegna a 158, il Nuorese a 125 e l'Oristanese a 173.

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