Due importanti iniziative hanno animato le celebrazioni nel Sulcis in occasione dell'8 marzo.

A Villamassargia il convegno "Donne straordinarie", organizzato dalla sezione territoriale della FIDAPA, in collaborazione con il Club Jane Austen Sardegna, ha voluto dedicare la Giornata Internazionale della Donna a grandi personalità della storia sarda.

La manager culturale Giuditta Sireus e lo scrittore prodigio Matteo Porru, nel 2019 Premio Campiello Giovani, hanno affascinato il pubblico presente in platea, e gli appassionati collegati da remoto, tracciando un suggestivo itinerario al femminile alla scoperta di otto donne straordinarie che hanno rivoluzionato la società, l'arte e la scienza: Francesca Sanna Sulis, Maria Manca, Ninetta Bartoli, Paola Satta, Eva Mameli Calvino, Maria Lai, Maria Carta e Grazia Deledda.

Nomi rappresentativi della Sardegna evoluta ed emancipata che sottolineano, come affermato dalla Presidente del Distretto Sardegna della Fidapa BPW Italy Anna Rita Cogoni, "la straordinarietà della donna anche nell'intimità e nella personalità".

Per Maria Gemma Moi, Past Presidente del Club, "le grandi donne straordinarie che hanno fatto la storia spesso sono andate contro corrente e contro stereotipi ancora oggi duri a morire".

L'inaugurazione delle panchine rosse a Sant'Antioco (foto L.P.)
L'inaugurazione delle panchine rosse a Sant'Antioco (foto L.P.)
L'inaugurazione delle panchine rosse a Sant'Antioco (foto L.P.)

A Sant'Antioco invece sono state inaugurate le panchine rosse per dire "No" alla violenza di genere.

La manifestazione, svoltasi nel parco giardino, dove ne sono state posizionate due delle quattro donate al Comune dai supermercati Conad presenti in città, è stata coordinata dal Vicesindaco e Assessore ai servizi sociali Eleonora Spiga che ha rimarcato l'importanza civica e sociale di questa installazione dove sono impressi i numeri telefonici per la richiesta di aiuto immediato.

Le altre due campeggiano in un altro sito cittadino di grande afflusso, la passeggiata del Lungomare Cristoforo Colombo, perché siano un monito sempre vivo e presente nella quotidianità della popolazione.

Tanti gli interventi che si sono susseguiti nei diversi momenti di riflessione in cui era articolata la giornata: dalla consigliera comunale Daniela Dessena, alla dirigente del servizio politiche sociali del Comune Antonella Serrenti. Fino alle responsabili dei vari organismi impegnati sul campo tra cui Maria Mameli e Francesca Mongittu del Centro Antiviolenza Donne al Traguardo, Marzia Varaldo e Giovanni Consonni dell'Associazione Millepiedi e Katia Marotto della cooperativa Fino alla luna.

A fare da trait d'union tra le due iniziative la consigliera della Commissione Pari opportunità della Regione, Maria Chiara Basciu, medico dentista e impegnata in numerose attività di volontariato, tra le fondatrici della Fidapa Sulcis, che "ritiene fondamentale in questo momento storico ricordare al mondo intero cosa ci accomuna e non ciò che ci divide".

"Il vero progresso che è insito nel cambiamento - ha sottolineato - sta nell'evoluzione culturale che deve portare al superamento dei pregiudizi tra i quali quelli legati al gender gap, che non è orientamento alla parità assoluta tra sessi bensì ha come punto di arrivo l'equiparazione sociale, ovvero il riconoscimento delle specificità, capacità, inclinazioni proprie della persona indipendentemente dal genere".

"Non ci sono lavori da donna e lavori da uomini - ha spiegato Maria Chiara Basciu - ci sono attività per le persone che sono portate, hanno capacità e abilità in quel tipo di professioni, a dispetto del genere".

"In ogni parte del mondo le donne hanno però lottato e combattuto per i propri diritti fondamentali, si sono distinte e hanno conseguito importantissimi risultati umanitari, sociali, culturali, scientifici e professionali - ha aggiunto la componente del massimo organo in Sardegna preposto alla tutela delle pari opportunità - quindi il motto da proporre universalmente, non oggi per oggi ma oggi per il futuro, visto il momento cruciale del conflitto in essere tra Russia e Ucraina, potrebbe essere: lavoriamo su ciò che ci accomuna per superare le barriere, di qualunque tipo, che ci dividono".

"Se ciò fosse alla base del dialogo comune tra le potenze mondiali - ha concluso la dentista sulcitana - forse sarebbe più semplice giungere a soluzioni che tengano realmente conto del bene comune e degli equilibri internazionali, riportando immediatamente la pace nel cuore dell'Europa e restituendo la libertà e la dignità ad un popolo ingiustamente occupato che oggi piange tante vittime e immani sofferenze".

L.P.

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