Rischio di centinaia di licenziamenti alla Glencore, Todde: «Regione pronta alla guerra»
La governatrice nello stabilimento di Portovesme: «No alla logica del solo profitto, non siamo la discarica di nessuno»«Glencore non deve chiudere. E l’ho ribadito con forza, insieme all’assessore all’Industria Emanuele Cani, durante l’incontro di oggi con le lavoratrici e i lavoratori riuniti in sciopero nello stabilimento della Portovesme srl. Se la logica è solo quella del profitto, del profitto a tutti i costi, io sono capace di fare la guerra. Questa Regione è pronta a fare la guerra».
La presidente della regione, Alessandra Todde, è scesa in campo nel Sulcis per cercare di affrontare l’ennesima emergenza occupazionale del territorio. La società tre giorni fa ha comunicato «che il loro nuovo piano prevede il ridimensionamento dello polo industriale con il conseguente licenziamento di centinaia di persone. Non lo possiamo accettare in alcun modo», afferma la governatrice. Secondo la quale «è chiaro che si sta creando un problema che riguarda non solo i livelli occupazionali, ma anche la prospettiva di sviluppo della Sardegna che proprio in questi ultimi mesi si sta spendendo per trovare soluzioni alle diverse problematiche emerse».
Todde richiama la società alle sue responsabilità: «Deve rispettare gli impegni sottoscritti. Faremo valere le nostre ragioni e non lasceremo soli i lavoratori in questa battaglia. Non permetteremo che il territorio venga calpestato e non abbandoneremo le famiglie e il nostro futuro produttivo, è la promessa.
Con lei anche l’assessore Cani: «Glencore ha disatteso tutti gli accordi e gli impegni presi. Non accetteremo in alcun modo che venga fermata la linea zinco lasciando attivo solo il sito della discarica. Non lo permetteremo», ha detto, «Glencore aveva assunto l'impegno di tenere attiva la linea zinco sino alla transizione delle nuove iniziative. Ci batteremo in tutte le sedi e con le azioni opportune per difendere produzione e lavoratori».
(Unioneonline/E.Fr.)