Portovesme, nuovo incontro al ministero: «Produzioni strategiche, bisogna accelerare»
Fausto Durante, segretario Cgil Sardegna: «In campo nuovi possibili investitori, fattore tempo non secondario»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Si tratta di accelerare e dare concretezza agli impegni». È la richiesta di Fausto Durante, segretario della Cgil Sardegna, nell'incontro in corso di svolgimento con il ministero delle imprese e del Made in Italy, dove si è discusso della questione Portovesme. «Il fattore tempo non è secondario nel rilancio delle produzioni che ancora una volta stamattina i funzionari del Mimit hanno definito strategiche», fa notare. Quest’ultima indicazione è definita un dato positivo, tra quelli emersi nel corso dell’incontro. Non l’unico: si segnala come, per Portovesme e per Sider Alloys, ci siano in campo nuovi possibili investitori.
«È per questo – prosegue Durante sulla questione dell’impianto del Sulcis, in occasione dell’incontro col ministro Adolfo Urso – che occorre accelerare, sia sul fronte delle interlocuzioni con i nuovi potenziali investitori, sia sul fronte del decreto energia che sta in capo al Governo nazionale e che deve essere emanato al più presto perché rappresenta un elemento di certezza su costi e approvvigionamento energetico per questi stessi soggetti interessati a rilevare gli stabilimenti».
Cgil Sardegna chiede un rilancio produttivo dell'intera attività di Portovesme, con «prospettiva di rientro a lavoro e di rimessa in marcia degli impianti». Quanto chiede Durante è che «le criticità dell’area vengano affrontate dentro il quadro di un unico progetto industriale incentrato sulla strategicità di produzioni, dallo zinco al piombo fino all’ossido di alluminio e all’allumina, produzioni che hanno un mercato e concrete possibilità di rilancio, per il quale serve azione stringente da parte del governo».
La settimana scorsa, la Portovesme srl aveva fatto dietrofront sul blocco degli impianti. Fra le altre questioni, il segretario ha ricordato che serve un progetto formativo per aggiornare le competenze dei lavoratori rispetto alle innovazioni dei processi produttivi. «È quindi necessario valutare se è percorribile la strada proposta in un’altra riunione dal ministro Foti, ovvero l’utilizzo dei fondi del Just Transition Fund», conclude Durante.
(Unioneonline/r.sp.)