Dai fornelli dell'Alberghiero di Iglesias ai laboratori del Mit, università di ricerca statunitense tra le più importanti al mondo. E anziché pensare a ideare gustosi e originali piatti da portare in tavola, magari per conquistare una donna o i clienti di un ristorante, si occupa di intelligenza artificiale. Linguistica computazionale, in particolare, che in sostanza mette insieme il linguaggio umano e quello dei computer: con applicazioni che vanno dalle fake news alla ricerca in campo medico, compresa quella per la lotta al cancro.

Cittadino del mondo

Quando si parla di giovani con la valigia, il pensiero corre sempre a storie di emigrazione forzata. Non lo è, invece, quella di Enrico Santus, 33 anni, nato e cresciuto a Iglesias (dove vivono ancora i suoi genitori: papà operaio e mamma centralinista all'ospedale), poi diventato cittadino del mondo. Dopo avere avuto il coraggio e la grinta di cambiare, in corso d'opera, direzione di marcia e progetti, superando intoppi e aprendo di nuovo quel cassetto dove aveva nascosto il sogno dal nome Mit, Massachusetts institute of technology, la prestigiosa Università che si trova nell'area metropolitana di Boston dove lavora come ricercatore da circa un anno. "Un sogno realizzato, ma non è detto che la mia vita professionale si fermi qui - confida, parlando al telefono dagli Stati Uniti - sono sempre propenso a esplorare: a 14 anni sognavo il Mit, e lo avevo messo in un cassetto, poi ho deciso di diventare cuoco e mi sono iscritto all'Alberghiero, completando il triennio". Ad un certo punto si è spostato al Minerario e si è diplomato in Informatica.

L'Università

"Inizialmente non avevo messo in conto di laurearmi - racconta - ma dopo il diploma ho avuto una borsa di studio e mi sono iscritto alla facoltà di Lettere, all'Università di Pisa. La Linguistica l'ho scelta per la specialistica e mi sono reso conto che, con la linguistica computazionale, posso unire due settori che per me sono di grande interesse: scrittura e informatica". Da lì sono cominciate le esperienze internazionali post laurea: Londra, Stoccarda, Hong Kong per l'Erasmus e 4 anni di dottorato. Poi a Singapore e dallo scorso anno, negli Stati Uniti per il secondo anno da ricercatore. A breve, dovrà fare un "tutorial" per la Casa Bianca.

Al momento è impegnato in due progetti: uno riguarda le "fake news", le notizie bufala; l'altro è legato alla lotta al cancro. "Estraiamo informazioni da mammografie e report medici per predire il rischio di sviluppare il cancro al seno, con una proiezione di 2-5 anni". Informazioni utili a far sì che le donne non a rischio possano fare check-up regolari ma non frequenti, mentre quelle a rischio siano seguite accuratamente. "Questo salva risorse da destinare a chi ne ha più bisogno".

Alla Sardegna, e a Iglesias in particolare, è legatissimo: "Una terra straordinaria, poi ci sono la famiglia, gli amici, il mare". Ma per altre cose si sente distante: "Non mi piace la tendenza a lamentarsi sempre e quasi a dipendere dal welfare, trascurando che ognuno debba fare la sua parte nella società".

Cinzia Simbula

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