Il mare italiano non gode di buona salute, anzi.

A certificarlo la Goletta Verde di Legambiente, che alla fine di una viaggio di due mesi lungo 7142 chilometri di costa, ha presentato un bilancio tutt'altro che rassicurante.

Sono 105 (il 40%) i campioni di acqua analizzata risultati inquinati, con cariche batteriche al di sopra dei limiti di legge, soprattutto a causa degli scarichi non depurati.

I parametri indicati sono microbiologici, e i tecnici di Goletta Verde hanno considerato inquinati i risultati con valori superiori a quelli limite previsti dalla normativa vigente, fortemente inquinati quelli che superano tali valori di più del doppio.

Ebbene, dei 105 campioni inquinati ben 86 sono fortemente inquinati.

I punti con valori fuori dalla norma sono soprattutto foci di fiumi, torrenti, fossi e canali.

Un'altra nota dolente è quella dei malati cronici, ovvero i punti che risultano sempre inquinati da almeno cinque anni a questa parte.

In Italia sono 38, guida la poco edificante classifica il Lazio, con 8 malati cronici, quindi la Calabria con 7 e Campania e Sicilia, appaiate a quota 5.

Legambiente ha presentato alle Capitanerie di porto 11 esposti, uno per ogni regione in cui si trovano i "malati cronici", sulla base della legge sugli ecoreati che ha introdotto i reati ambientali nel codice penale.

Tuttavia, nonostante il pessimo quadro generale delineato dall'associazione, l'Isola e i suoi abitanti possono ridere.

È proprio in Sardegna che si trova il mare più pulito, è proprio la Sardegna che, davanti alla Puglia, fa registrare le "situazioni migliori".

Eppure anche nell'Isola si trovano delle località "fortemente inquinate", e sono quattro: Alghero, la foce del corso d'acqua in via Garibaldi; Bosa, la foce del ruscello Modolo; Fluminimaggiore, foce del Rio Mannu; e Tortolì, foce del Rio Foddeddu.

"Il mare italiano continua a soffrire per la presenza di diversi scarichi non depurati che si riversano nelle acque", spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente.

Altri problemi, continua Zampetti, sono "i rifiuti galleggianti e spiaggiati", "le continue illegalità ambientali", e "la mancata informazione dei cittadini, vista la carente cartellonistica sui divieti di balneazione".

(Redazione Online/L)
© Riproduzione riservata