L’agendina di Fabio Serventi, il 24enne di Perdaxius scomparso il 21 marzo dello scorso anno dalla casa dei nonni e il cui corpo non è mai stato trovato, andata persa dopo il sequestro da parte dei carabinieri e poi ricomparsa in una cassetta di sicurezza della caserma di Narcao, torna al centro del processo che vede imputato – con l’accusa di omicidio premeditato - Andrea Pinna, 35 anni. I famigliari di Serventi chiedono infatti che sul taccuino vengano eseguite analisi del Dna. 

"Il ritrovamento dell'agenda verde - dice Marcella Ballisai, madre di Fabio, in una nota diffusa dagli avvocati di parte civile, Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu - ci restituisce fiducia. Nella fase delle indagini molte piste investigative sono state troppo frettolosamente abbandonate. Anche la ricerca dei mandanti di questo feroce omicidio è rimasta sospesa pur sussistendo importanti elementi investigativi che conducevano ad ambienti del narcotraffico del Sulcis Iglesiente. La ricerca del corpo di Fabio poi, ed è questo il profilo per noi più doloroso, è stata portata avanti senza il necessario coordinamento tra le varie forze di Polizia e la Protezione civile regionale".

I legali della famiglia Serventi depositeranno dunque nei prossimi giorni una istanza di perizia alla Corte d'assise di Cagliari, affinché "il reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Cagliari svolga ogni più approfondito accertamento per verificare innanzitutto l'esistenza di materiale biologico utile per individuare eventuali profili di Dna. E poi se la stessa agenda sia mai stata immersa in acqua o in altro liquido". 

La prossima udienza del processo è fissata al prossimo 20 ottobre.

(Unioneonline/l.f.)

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