Due giorni al comando del Parco geominerario di Iglesias, il resto nel nuovo ente in cui aveva chiesto la mobilità e aveva preso servizio.

Questo il contratto del direttore facente funzione del parco, che dal 16 settembre era passato a dipendente dell'Arpas ma, per un accordo col Consorzio, continuava "in comando" part-time il suo incarico a Villa Pertusola.

La decisione non è piaciuta al Ministero dell'Ambiente, che ha scritto al Consorzio in merito a "opportunità e legittimità" della decisione.

Al centro dei dubbi il fatto che fosse stato nominato contemporaneamente un dipendente dell'ente come vice per coprire la funzione nel resto della settimana in cui il direttore facente funzione era impegnato nel nuovo lavoro.

"Il ministero - conferma il commissario Tarcisio Agus - è l'organo di vigilanza del Parco, non potevo non tenerne conto".

Così il Parco ha revocato la decisione presa il primo settembre con la delibera che non aveva ottenuto neanche il consenso dei revisori dei conti, i quali ne avevano contestato la legittimità amministrativo contabile.

"Si è proceduto a nominare un nuovo direttore facente funzione che poi è lo stesso dipendente che svolgeva l'incarico di vice. Gli atti firmati dal 16 settembre in poi verranno riapprovati".

La posizione di direttore in via Monteverdi è vacante da marzo: Direzione generale per la protezione della natura e del mare, Avvocatura di Stato di Cagliari e Collegio dei revisori dell'ente avevano dichiarato illegittimo il rinnovo quinquennale di Francesco Usalla.

Così era stata bandita una selezione che si sta concludendo questi giorni: dai 13 ammessi al colloquio è stata selezionata una rosa di quattro candidati (Lamberto Tomasi, Ciro Pignatelli, Pierpaolo Falco, Franco Pinna), che verranno convocati a breve a Villa Pertusola per la scelta finale.

Nel frattempo era stato nominato direttore facente funzione il responsabile dell'area tecnica, Francesco Muntoni, il quale, successivamente, aveva chiesto un trasferimento in mobilità.

C'era stato un diniego al quale era seguito un ricorso.

Al cambio ai vertici del Parco il nuovo commissario, anche per l'imminente visita dell'Unesco, aveva concluso diplomaticamente la questione accordando il nulla osta.
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