L'incendio che, il 26 giugno scorso, ha devastato 250 ettari di vegetazione e seminato il panico tra gli iglesienti, è partito dalla linea di media tensione gestita dall'Igea.

Alla società mineraria controllata dalla Regione ha portato il lavoro investigativo svolto dagli uomini dell'Ispettorato Forestale e Vigilanza ambientale di Iglesias.

Il fascicolo con i risultati degli accertamenti compiuti dagli investigatori è stato trasmesso in Procura: spetterà ai magistrati il compito di decidere gli eventuali passaggi successivi.

L'ipotesi di incendio colposo (quindi senza che ci sia stata espressa volontà di appiccare le fiamme) è stata quella che gli investigatori hanno considerato la più attendibile fin dalle prime ore successive a quel violento rogo di inizio estate.

Ad innescarlo sarebbero state le scintille diventate fiamme non appena raggiunte le fronde degli alberi accanto ai tralicci, nella zona di San Giorgio, di fronte alle "montagne rosse" che si trovano alle porte di Iglesias.

IL ROGO DEL 26 GIUGNO - FOTO E VIDEO:

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