Il gioco originale affonda le sue radici nell'antica Cina: aveva nove anelli e si dice che un militare lo avesse costruito per lasciarlo alla moglie in modo che non si annoiasse durante le sue lunghe assenze. Nella Sulcis pare che sia arrivato attorno al 1940 con alcuni carcerati, mandati a lavorare nelle miniere di Carbonia: in breve divenne un passatempo per tanti minatori durante le ore di pausa.

Luigi Cancedda, 68 anni, eclettico artista di Carbonia, ha conosciuto per caso questo antico gioco e ha deciso di rielaborarlo in modo da lanciare una moda: il suo gioco, un rompicapo con sette anelli di acciaio imprigionati e da liberare nel più breve tempo possibile, si risolve solo con tanta pazienza e concentrazione.

Ne ha costruiti a decine e ha già conquistato tanti giocatori. Riuscirà a varcare i confini del Sulcis?
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