I compagni della quarta A avevano programmato addirittura un robot. Potevano, loro, esser da meno? No: difatti quelli della dirimpettaia quarta B hanno pareggiato i conti costruendo un pianoforte che non si suona con i tasti, bensì con l'acqua.

LO STRUMENTO - Sembrerebbe un'impresa impossibile, ma non per i bambini, appunto, della quarta B delle elementari "Ciusa". Protagonisti di un progetto che abbraccia informatica, tecnologia, fisica e, ovviamente, musica, sono riusciti a realizzare una specie di pianoforte i cui tasti sono piattini ricolmi di acqua collegati a fili di rame. Ma non basta: i fili da una parte sono riconducili ad un circuito detto "Arduino", dall'altra a un pc (ma basta pure la lavagna elettrica Lim) in cui è operativo un programma che riconosce i segnali elettrici e restituisce gli impulsi attribuendo a ogni piattino una nota precisa. E, come coreografia, al centro di questo stranissimo pianoforte spunta pure una mini fontana che gorgoglia ad ogni melodia. Insomma, do-re-mi-fa-sol (diesis e bemolle compresi), tutto sfiorando d'acqua.

IL PROGETTO - L'idea, maturata alcune settimane fa, è stata di un'insegnante, Antonella Uccheddu. Appassionata di elettricità ed elettronica, supportata da un ingegnere informatico, Antonello Zizi, e dalle colleghe Liviana Argiolas ed Elena Cardinale, la maestra ha spinto i bambini a studiare "i rudimenti dell'elettricità - spiega - a capire la logica dei collegamenti e a rendersi conto delle infinite possibilità della scienza". Exploit scolastico che Viola Aresu, Niccolò Barabino, Valeria Barlini, Nicole Cani, Miriam Ciccarelli, Andrea Diana, Gabriele Fulgheri, Asia Gallus, Ivan Grussu, Anna Lobina, Alessia Mei, Andrea Mei, Mattia Pilia, Gioia Puliga, Marco Repole, Karol Sanna e Marica Trudu ricorderanno a lungo.

MINI SCIENZIATI - E alcuni, svelando l'esperimento, raccontano proprio con una certa competenza da scienziato in erba: "Abbiamo usato anche delle resistenze, altrimenti non avrebbe funzionato", dice Karol Sanna. Alessia Mei, compreso il meccanismo, si è imposta: "Meglio usare cavi da 80 centimetri".

Al fondo di tutto restano le riflessioni di Nicole Cani e di Gabriele Fulgheri: "Andare a scuola è bello, ma così lo è ancora di più: matematica e informatica sono importanti". E passando dalla teoria alla pratica, come già accaduto un anno fa ai piccoli colleghi che avevano progettato un robot, "si scoprono orizzonti fondamentali - sottolinea Liviana Argiolas - nella crescita didattica e psicologica dei ragazzi: nessuno lo ha interpretato con un gioco". La dimostrazione è toccata alla piccola pianista Valeria Barlini: un mini concerto con le note di "Happy Birthday" per dimostrare che la classe (elementare) non è acqua.

Andrea Scano

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