Una comunità che accoglie e si prende cura: è questo lo spirito che animerà la giornata dedicata all’affido familiare in programma venerdì 30 maggio presso la Sala Blu del Centro Culturale di Iglesias. L’iniziativa, promossa dal Plus – Ufficio di Piano e dal Centro per la Famiglia di Iglesias, vuole promuovere una cultura dell’accoglienza basata su solidarietà, inclusione e partecipazione attiva.

«Ogni bambino ha diritto a crescere in un ambiente sicuro, affettuoso e stabile. Diffondere la cultura dell’affido vuol dire aprire spazi di possibilità, restituire fiducia, costruire futuro, credere in una comunità che si fa famiglia anche oltre i legami di sangue»: sono le parole dell’assessora alle Politiche Sociali Angela Scarpa, che racchiudono il significato profondo dell’iniziativa.

Una giornata divisa in due momenti

Il programma della giornata si articola in due sessioni, una tecnica al mattino e una divulgativa aperta al pubblico nel pomeriggio.

Dalle 9 alle 11, operatori del settore – psicologi, assistenti sociali, educatori e pedagogisti – si confronteranno in un incontro moderato dalla giornalista Marinella Arcidiacono. Tra i relatori, Giancarlo Labate, giudice onorario del Tribunale dei Minorenni, che illustrerà gli aspetti procedurali dell’affido giudiziale; Carla Manca, assistente sociale del Comune di Cagliari, che parlerà della gestione del Servizio Affido; e Silvia Caredda, psicologa del Centro per la Famiglia del capoluogo, che approfondirà il ruolo dell’accompagnamento psicologico nei percorsi di affido.

A seguire, dalle 11:30 alle 13:30, spazio al confronto tra operatori e relatori.

Il pomeriggio aperto alla cittadinanza

Le attività pomeridiane inizieranno alle 15 e saranno aperte anche al pubblico. Moderano Carla Lebiu, assistente sociale del Comune di Iglesias, e Gabriella Azzena, responsabile del Plus – Ufficio di Piano.

Torneranno a intervenire i relatori della mattinata, stavolta con un taglio più divulgativo e orientato al vissuto emotivo delle famiglie. Particolarmente atteso il momento delle testimonianze dirette: cinque famiglie affidatarie e due giovani racconteranno la loro esperienza, offrendo uno sguardo autentico sull’affido come gesto concreto di accoglienza.

Una giornata per riflettere, ascoltare, condividere. Ma soprattutto, per costruire una rete di comunità solidali, capaci di farsi carico, insieme, del benessere dei più fragili.

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