Si è svolta a Iglesias la prima edizione dell’OpenDay Gaming 2025, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra diverse realtà sarde unite dalla passione per il gaming e dall’ambizione di diffondere la cultura dell’eSport anche nei territori meno coinvolti dal fenomeno. L’evento è stato ideato da Giulio Curreli, originario proprio di Iglesias, insieme a Lorenzo Murru e altri membri dell’associazione “Shardana”, in collaborazione con Luca Laccu, esperto nella realizzazione di Pc ad alte prestazioni, e Riccardo Loi, titolare di una sala Lan a Quartucciu, con il supporto dell’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore allo Sport, Vito Spiga.

«L’obiettivo – racconta Curreli – è portare l’eSport, spesso relegato ai grandi centri urbani, in quei paesi dove il gaming è ancora visto come un passatempo e non come una disciplina con regole, valori e potenzialità educative. Iglesias, la mia città natale, è stato il punto di partenza naturale».

Ma la scelta di Iglesias non è stata solo sentimentale. Come spiega Murru, vicepresidente dell’associazione, il territorio aveva già mostrato interesse: «Siamo stati invitati due volte per incontri sul cyberbullismo nelle scuole superiori. La risposta positiva degli studenti e dei docenti ci ha confermato che qui c’era terreno fertile».

La giornata non è stata solo un momento di gioco, ma anche di sensibilizzazione. Oltre ai tornei e dimostrazioni, si è parlato di educazione digitale e benessere psicologico, grazie anche alla partecipazione della dottoressa Anna Sanna, psicologa esperta di gaming.

«Il cyberbullismo è un problema reale che attraversa le linee internet – sottolinea Curreli – e colpisce chi gioca per svago o passione. Per questo la nostra missione è educativa, prima ancora che competitiva».

Attualmente l’associazione conta una cinquantina di ragazzi tesserati, seguiti con attenzione e responsabilità. L’intento è costruire una vera e propria “palestra dell’eSport”, uno spazio dove allenare competenze mentali e relazionali. Dopo il debutto iglesiente, l’OpenDay Gaming guarda già oltre: Carbonia e altri centri del Sud Sardegna potrebbero essere le prossime tappe.

«Siamo pronti a replicare di nuovo qui a Iglesias – conclude Curreli – anche con l’obiettivo di creare una rete sarda di realtà videoludiche che parlano ai giovani con un linguaggio moderno ma consapevole».

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