Dalla Regione Sardegna un finanziamento di 150mila euro destinato a giovani migranti e ai figli di famiglie di origine straniera, con l’obiettivo – spiega l’assessora al Lavoro della Giunta Solinas Ada Lai – di «prevenire e limitare il rischio di emarginazione socioculturale, economica e lavorativa».

Il fondo per il “rafforzamento e la valorizzazione dei giovani con background migratorio” è previsto nell’ambito del Programma Annuale dell’Immigrazione ed è stato approvato dalla Giunta regionale lo scorso 6 aprile e, aggiunge Lai, ha come obiettivo il supporto ai giovani stranieri affinché «giungano alla piena autonomia e possano arrivare al completamento degli studi, alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo».

La dotazione finanziaria, come detto, è pari a 150mila euro, a valere su risorse regionali. Per ogni proposta progettuale progetto è prevista un contributo massimo di 25mila euro e una durata non superiore a 12 mesi.

«I destinatari dei progetti sono giovani/e provenienti dall’estero, o figli/e di genitori nati in un Paese terzo. Possono proporre la propria candidatura soggetti proponenti, in forma singola o associata: associazioni di immigrati o di assistenza all’immigrazione; associazioni di volontariato o culturali, cooperative, organizzazioni non governative, onlus», spiega Villa Devoto.

Le domande di finanziamento relative al progetto dovranno essere presentate esclusivamente secondo la procedura indicata dal Bando e pervenire entro le ore 13 del giorno 24 ottobre 2023. 

Proprio questa mattina l’assessora Lai è intervenuta al Forum territoriale sardo “Le sfide internazionali della cooperazione italiana e sarda”, organizzato da Casa Emmaus a Cagliari al Cesar’s Hotel, «un’occasione di scambio e riflessione sul tema della cooperazione e della solidarietà internazionale».

«La Sardegna – ha detto Lai nel suo intervento - è sempre stata una terra accogliente e solidale e lo conferma attraverso l’adesione a programmi internazionali che contribuiscono allo sviluppo dei paesi in via di sviluppo, in un’ottica di reciproco scambio. La cooperazione, infatti, è l’unico strumento di risoluzione delle problematiche legate alle questioni migratorie. Attraverso il consolidamento della rete dei partenariati territoriali, infatti, è possibile costruire percorsi di inserimento lavorativo per le popolazioni natie, riducendo – ha concluso l’assessora - le cause delle migrazioni e al tempo stesso consentire alle imprese sarde di investire in quei territori».

(Unioneonline/l.f.)

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