Stesso stipendio per dipendenti di Regione ed enti locali: in mille sotto il Consiglio per chiedere l’attuazione
Folla di manifestanti per sollecitare le istituzioni a dare il via libera al “comparto unico”(Foto Murgia)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oltre un migliaio di manifestanti da tutti i territori della Sardegna, chiamati da Cgil, Cisl e Uil, sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari, per chiedere il via libera al comparto unico, ovvero l’equiparazione delle retribuzioni tra dipendenti regionali con quelli degli enti locali.
Una delegazione sindacale dal presidente dell’Assemblea Piero Comandini e da tutti i capigruppo.
La proposta per l’attuazione del comparto unico ha già ottenuto l’ok della commissione Autonomia. Era però in attesa di un’integrazione sulla copertura finanziaria richiesta dalla terza commissione all’assessorato al Bilancio e arrivata solo oggi. Integrazione che dovrebbe salvare la legge da un’eventuale impugnazione del Governo.
La proposta così perfezionata approderà in Aula la prossima settimana.
La mancata attuazione del Comparto unico determina l’emigrazione dei dipendenti dei Comuni nel sistema Regione. In pratica, sottolinea Alessandro Pischedda di Uil Fpl, «soprattutto nei centri più piccoli gli enti locali si stanno svuotando».
«Ci aspettavamo che la legge entrasse in Aula già la scorsa settimana - aggiunge Paola Sarigu, responsabile Fp Cisl - non si deve chiudere, non si devono sopprimere Comuni perché non ci sono più dipendenti, vogliamo poter garantire e mantenere i servizi ai cittadini, da quelli sociali che coinvolgono gli anziani alle manutenzioni. Vanno custodite le professionalità di tutti coloro che lavorano negli enti locali, anche quelli più piccoli».
Sulla manifestazione di oggi, spiega Eugenio Meloni di Fp Cgil, «l’assemblea doveva coinvolgere Cagliari, ma poi si è allargata a tutta la Sardegna, c’è stata un'ampia risposta unitaria».