Si preannuncia un 2025 con stangata sui prezzi per il trasporto merci da e per la Sardegna. La denuncia arriva dal deputato del Pd e componente della commissione Bilancio della Camera, Silvio Lai, che avverte: le compagnie scaricheranno sul chi viaggia la responsabilità del mancato adeguamento alle direttive per la riduzione delle emissioni di Co2. 

«Dal 2024 anche le compagnie di navigazione devono pagare per l’eccesso di produzione di anidride carbonica in base ad una direttiva europea di 21 anni fa, ampiamente conosciuta anche perché aggiornata nel 2015 con l’introduzione del monitoraggio e la comunicazione alle autorità preposte delle emissioni di anidride carbonica generate dal trasporto marittimo», spiega il deputato sardo.

Ma mentre nel nord Europa «si sono attrezzati a modificare le navi con i sistemi di propulsione tradizionali a gasolio, anche utilizzando risorse europee, oggi le compagnie che non hanno usato questi 21 anni per ammodernarsi pretendono di ribaltare i costi dei ritardi e e delle inefficienze sui cittadini e sulle piccole imprese di trasporto merci».

Per Lai «è inaccettabile e il ministero competente in Italia, quello dei trasporti di Matteo Salvini,  sta accettando quanto sta avvenendo senza nessuna iniziativa e senza una reazione adeguata».

Le compagnie di navigazione che gestiscono i collegamenti con la Sardegna «sono in un regimo oligopolistico privo di una reale concorrenza e hanno fatturati miliardari con utili da centinaia di milioni di euro e neanche il loro stato di salute economica può quindi giustificare una iniziativa priva di senso. Sarebbe come dire che ai taxi che vanno a gasolio fosse consentito di applicare una tariffa aumentata ai passeggeri per pagarne le emissioni di CO2 maggiore rispetto alle auto elettriche».

In questo contesto le isole sono particolarmente penalizzate in termini di costi dalla mancanza di alternativa di trasporto su gomma e su ferro. Lai avverte: «Il trasporto di un camion da e per la Sardegna subirà aumenti valutabili in 200 euro a tratta nel 2025 e di 300 nel 2026, con un onere doppio se il mezzo viaggia solamente per portare merci necessarie all’isola senza esportarne sulla Penisola».  

Da una prima valutazione «nel 2025 potrebbe essere di oltre 100 milioni di euro il maggior costo di trasporto delle merci che le compagnie riverseranno sui trasportatori con un ulteriore aumento dei costi delle merci prodotte in Sardegna facendole diventare meno competitive sul mercato nazionale come delle merci importate nel mercato sardo. E se questo è il maggior costo sulle merci quello che avverrà con il traffico passeggeri le cui tariffe sono già insopportabili da almeno 4 anni, è facilmente prevedibile, con una Sardegna sempre più fuori mercato e impossibile da raggiungere anche per gli emigrati sardi». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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