Sognando l'Eldorado in BaroniaPiero Loi e la sua vita da albergatore
Hanno creato l'Eldorado in Baronia, terra povera, coste da sogno. Sono quelli del Gruppo ITI Hotels, per tutti 'i fratelli Loi', 5 maschi e 2 femmine, figli di un contadino e una piccola negoziante. Con la Costa Smeralda si danno del tu, fatturano 30 milioni all'anno, ma pochi li conoscono. Non compaiono, non ostentano, non dichiarano. Sono campioni dell' understatement , si mimetizzano, il loro motto sembra essere 'Testa bassa e pedalare'.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Piero, 56 anni, sposato, due figli, parla a nome di tutti. Fra loro non esistono problemi di ruolo, anche se lui, Pierino per gli amici, è il direttore generale, Francesco (58 anni) l'amministratore delegato, Natalino (61) dirige un albergo di lusso, Gino (53) il direttore amministrativo e Antonello (48) il direttore dei servizi tecnici. Le due sorelle, Patrizia e Rossella, lavorano come funzionarie nell'organizzazione. «Andare d'accordo è la nostra forza, nata da educazione, confronto, rispetto per le posizioni altrui. Così si è creata una silenziosa gerarchia fra chi si è trovato a guidare il gruppo e chi ha seguito dopo».
SU CONNOTTU Sono nati in una famiglia numerosa i figli di Antonio Loi e Tonina Corbeddu: «Grazie ai loro insegnamenti, abbiamo capito subito che bisognava rimboccarsi le maniche e lavorare». Mai più la terra. «Mia madre, da buona commerciante, ha intuito che non doveva schiavizzare i figli ma, attraverso la cultura, proiettarli verso qualcosa di diverso da Su connottu ». Addio padre padrone. E infatti, 3 si sono laureati, gli altri diplomati. Insieme hanno creato un impero dell'ospitalità che si estende da Orosei a Golfo Aranci. Una quindicina di alberghi, da 3 a 5 stelle, con 7000 posti letto, 600 mila presenze, 1000 addetti in alta stagione. Una realtà economica di vertice in Sardegna, ma loro tendono ad attenuare un'immagine che potrebbe apparire troppo vistosa. Ci tengono invece a definirsi «albergatori veri, che gestiscono solo i loro hotel».
Sulla strada del turismo li ha indirizzati un “grande zio”, Antonino Corbeddu (fratello della mamma) pioniere in Costa Smeralda ai tempi dell'Aga Khan, oggi punto di riferimento di strutture ricettive di grande livello in Sardegna, Roma, Florida, Brasile e Antigua.
I Loi lo venerano: «Non ho mai incontrato una figura di imprenditore, capace anche di formare le persone, migliore di lui. Per noi è un esempio. È difficile persino immaginare un sardo, nato in un paesino, da famiglia umile, in grado di proiettarsi nell'altro mondo e di realizzare imprese di grande portata». Nel confronto con lo zio c'è la ragione di fondo di un successo, la filosofia assorbita dal lessico familiare, lo spirito di emulazione «perché lui ha avuto il coraggio di misurarsi con gli imprenditori della Costa Smeralda, dove c'era “l'altare del turismo”. Competere, stare nel mercato con strutture che hanno una storia, come la Starwood, determina orgoglio, soddisfazione ben oltre gli aspetti reddituali».
di LUCIO SALIS