Un bigliettino scarno ma scritto col cuore, poche parole al padre: "Ho debiti e il lavoro non va bene". Così ha voluto giustificare il suo gesto un giovane imprenditore, di 35 anni, di Quartu Sant'Elena, ma residente a Settimo San Pietro. Si è tolto la vita ieri sera impiccandosi ad una porta nel campo di calcio del paese. E' l'ultimo di una serie di suicidi legati alla crisi economica che ha colpito in modo particolare anche la Sardegna.

L'uomo ha scritto ai familiari disperato per la sua piccola azienda di idraulica. L'attività stava attraversando un momento di grave difficoltà e forse anche la recente morte della madre ha fatto il resto. La sofferenza per la sua scomparsa si è saldata con il lavoro che andava male, con le commesse sempre più rare. Così ieri il giovane imprenditore non ha retto al peso che da alcuni mesi lo opprimeva ed è andato nel campo sportivo, dove ha deciso di metter fine alla propria esistenza. Ad alcuni amici e parenti aveva già esternato le preoccupazioni per il futuro della sua attività.

Secondo quanto hanno accertato i carabinieri di Sinnai, che sono intervenuti dopo la segnalazione di un cittadino che ha visto il corpo dell'uomo appeso ad una porta, l'imprenditore è giunto dentro il campo di calcio con la sua auto. E' sceso ed ha compiuto quanto aveva già deciso. Inutile l'arrivo del personale del 118 che ha cercato di rianimarlo. Fugato anche ogni dubbio sulle modalità della morte, per cui lo stesso magistrato ha deciso di non effettuare alcuna autopsia e di riconsegnare il corpo ai familiari.

Il suicidio del giovane segue di poco di più di una settimana un altro fatto analogo avvenuto a Cagliari. Anche in quel caso un imprenditore molto conosciuto in città, Ermanno Gravellino, di 74 anni, oberato dai debiti e dalle tasse, aveva dapprima cercato di uccidersi con il gas della bombola della cucina. Salvato una prima volta dal fratello, che aveva aperto le finestre sentendo l'odore del gas, si era poco dopo le 22 del 26 maggio sparato con un colpo di pistola alla testa. Anche per lui difficoltà economiche. Lo stesso giorno ma all'alba, sempre a Cagliari, aveva minacciato di togliersi la vita, barricandosi nel suo locale, in seguito ad una crisi depressiva dovuta ai debiti accumulati con l'attività commerciale, un pizzaiolo di 39 anni. Dopo essersi ferito agli avambracci con un coltello ha telefonato alla sorella annunciandole l'intenzione di volersi suicidare. La donna ha chiamato il 112 e sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Cagliari e i Vigili del Fuoco che, in quel caso, sono riusciti a salvarlo.
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