I bimbi sardi, come quelli del resto dell'Italia, privati delle opportunità educative e dei luoghi in cui svolgere attività artistiche, culturali e ricreative. È la denuncia di Save the Children, che definisce l'Italia un Paese "vietato ai minori".

La Sardegna è la seconda regione in Italia per numero di ragazzi che abbandonano gli studi troppo presto: quasi uno su cinque, il 18,1% come in Campania, solo in Sicilia con il 23,5 si registra una percentuale di abbandono maggiore.

E non è certo l'unico dato sconfortante per l'Isola. Oltre un alunno su due è senza mensa (52%), e quasi la totalità dei bimbi (89%) non ha accesso ad asili nido o altri servizi per l'infanzia.

E ancora. Quasi la metà di bimbi e ragazzi non legge (47,7%), uno su tre non usa Internet perché non ne ha accesso, e il 39% non pratica sport. Eventi e siti culturali? Manco a parlarne: quasi il 72% dei minori non è mai andato al teatro, il 55,7% non ha mai visitato mostre o musei, il 60% non ha mai visitato siti archeologici e il 73,8% non è mai andato a concerti.

Tuttavia c'è chi sta peggio: i primi cinque posti nella classifica della povertà educativa in Italia sono occupati da Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Molise. La Sardegna si piazza a metà classifica, in nona posizione. Le regioni più virtuose sono tutte al Nord: Friuli, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.

Un Paese, l'Italia, in cui l'ascensore sociale non funziona. Dove i 15enni che vivono in famiglie disagiate difficilmente raggiungono ottimi livelli di apprendimento. A parte alcuni, quelli che Save The Children definisce "i resilienti" e che riescono a superare ostacoli e svantaggi iniziali per raggiungere un buon livello di competenze sia in matematica che in lettura e scrittura.

Sono comunque troppo pochi i resilienti, e sono ancora di meno in Sardegna (il 19%), una delle regioni messe peggio da questo punto di vista.

Resilienza, spiega il direttore generale dell'associazione Valerio Neri, penalizzata in Sardegna "dall'abbandono e dal degrado in cui versano tantissimi spazi pubblici, che invece potrebbero fare la differenza ed essere utilizzati dai minori che vivono in contesti svantaggiati per svolgere attività sportive, artistiche e culturali".

Luoghi che, per chi non ha le possibilità economiche e sociali di pagarsi un corso di tennis o attività culturali, potrebbero essere un'occasione di riscatto.

Per questo Save the Children Italia ha lanciato una petizione online per chiedere che tutti gli spazi abbandonati e lasciati al degrado vengano restituiti ai bambini e siano dedicati ad attività sportive, educative e culturali gratuite.

Nell'ambito di questa campagna l'associazione promuoverà diverse iniziative, anche in Sardegna dove il 20 maggio prossimo c'è "La corsa delle scope", ovvero la pulizia nel tratto di costa del golfo Aranci a Olbia, contaminato da materiali plastici.

(Unioneonline/L)
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