Dura presa di posizione dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu contro il nuovo dimensionamento scolastico, che per la Sardegna comporta un taglio di oltre 40 istituzioni.

L’esponente della Giunta Solinas ha espresso tutte le sue preoccupazioni in una lettera al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: «Abbiamo appena ricevuto lo schema di decreto e sono molto preoccupato, ho raccolto anche le forti perplessità che arrivano dal sistema scolastico sardo. Ho illustrato al ministro le gravi conseguenze che l’applicazione del disposto normativo introdotto dall’ultima Legge di Bilancio potrà avere per la nostra Regione. Lo schema che ci è stato inoltrato, rende infatti esplicito l’obiettivo previsto dalla legge di procedere ad una riduzione delle Autonomie scolastiche che comporterebbe per la Sardegna un taglio di oltre 40 Istituzioni».

Pur consapevole che «il forte calo demografico scolastico imponga una riorganizzazione», Biancareddu ritiene che le istituzioni dovrebbero comunque «garantire il rispetto dei principi di eguaglianza e diritto allo studio, che con questa riduzione drastica delle autonomie non possono essere perseguiti».

L’organico che verrebbe assegnato all’Isola sarebbe infatti «di gran lunga inferiore alle effettive esigenze del territorio».

«La nostra regione – spiega Biancareddu - è caratterizzata da una bassissima densità abitativa, da una conformazione morfologica e orografica tale da rendere difficile l’accessibilità di gran parte del territorio regionale nonché da una inadeguatezza delle infrastrutture stradali e ferroviarie che rende molto difficile la mobilità interna».

Il riferimento è in particolare «alle zone interne più disagiate e a rischio spopolamento». Nell’Isola infatti «sono numerose le istituzioni scolastiche presenti in comuni montani e aree geograficamente isolate, dove un eventuale accorpamento pregiudicherebbe la possibilità di offrire un servizio scolastico efficiente e funzionale alle esigenze del territorio».

Per questo, conclude l’assessore nella nota ufficiale inviata al ministro, «relativamente alla programmazione 2024/2025, dico sin da subito che mi sarà impossibile adottare un provvedimento di definizione della rete scolastica conforme alle prescrizioni statali».

(Unioneonline/L)

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