Tre mappe per conoscere meglio il Parco nazionale dell'Asinara, in particolare l’Amp, Area marina protetta dell’isola allo scopo di proteggere lo stato di conservazione dell’habitat prioritario delle praterie di Posidonia oceanica e dell’habitat Reefs a coralligeno, entrambi inclusi nella direttiva 92/43/Cee e nella rete dei siti Natura 2000.

Questi habitat sono stati scelti per il loro elevato valore ecologico e ambientale e per la loro rappresentatività nell’area di studio. Le mappe rappresentano uno degli obiettivi del progetto “Strong Sea” elaborate da ricercatori qualificati, i quali hanno concentrato lo studio nell’area del Golfo dell’Asinara e nella costa Nord Occidentale della Sardegna.

La prima mappa è dedicata alle biocenosi, le comunità di organismi viventi presenti nell’area. La seconda riporta l’ubicazione e l’estensione degli habitat praterie di Posidonia oceanica e coralligeno, mentre nella terza mappa è possibile individuare i campi boe, la zonazione dell’Area marina protetta e i punti di ingresso e ancoraggio.

La minaccia che il progetto si prefigge di affrontare sono gli Aldfg (Abandoned, Lost or otherwise Discarded Fishing Gear), gli attrezzi da pesca abbandonati o smarriti che giacciono nell’ambiente marino e che deturpano e distruggono gli habitat interessati, peggiorandone lo stato di conservazione e diminuendone la biodiversità. Il progetto mira quindi a rimuovere gli Aldfg rinvenuti in hotsposts identificati nell’area di studio, senza arrecare ulteriori danni all’habitat, o ad inattivarli, in modo da ridurre al minimo la pesca fantasma, evitando di stressare oltremisura gli habitat sui quali insistono. Ispra è capofila del progetto “Strong Sea” da 2milioni e 805mila euro, che vede come partner il Parco dell’Asinara.

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