Una storia lunga 159 anni quella della Confraternita della Madonna della Difesa di Stintino: affascinante e densa di valori. Tramandati dal primo priore Giovanni Succhi (1893-1894) a quello odierno, Antonio Diana.

Ieri nella casa della Confraternita, in via Sassari, l'arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba, accompagnato dal parroco don Daniele Contieri, è stato accolto dal priore Antonio Diana e dal presidente Giuseppe Benenati. È stato quest'ultimo a illustrare la storia dell'associazione, dagli anni sull'isola dell'Asinara a quelli dell'esilio sulla terra ferma (1885) in cui venne fondata Stintino.

Quindi le difficoltà iniziali, la costruzione della prima chiesa e poi di quella parrocchiale. Sino ad arrivare ai giorni nostri, con la costruzione nel 2008 della Casa della confraternita, in via Sassari. "Ha una funzione di aggregazione - ha aggiunto il priore Diana - e il fatto che qui trovino ospitalità anche le bandiere delle chiesette minori di Stintino ha proprio questo significato". I consiglieri hanno posto l'accento proprio sulle funzioni sociali della confraternita. La nuova linea del sodalizio punta sui giovani.

"Vi auguro che riusciate a coinvolgere le nuove generazioni - ha detto monsignor Saba - così da rinsaldare il legame. Perché anche questo è fare famiglia". Infine l'augurio: quello di proseguire la visita pastorale il prossimo anno con un nuovo pellegrinaggio sull'isola dell'Asinara. Come nel 2012. All'incontro erano presenti anche il segretario Agostino Maddau, il tesoriere Paolo Satta e i consiglieri Eleuterio Demontis, Eugenio Denegri, Nicola Schiaffino (unico ad aver ricoperto per due volte di seguito il ruolo di priore, nei due anni della pandemia), Emanuele Maddau e Angelo Benenati.
 

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