"C’era un coltello e si è ferita da sola”. 

Francesco Baingio Douglas Fadda, il 45enne sassarese a processo con l’accusa di aver ucciso il 15 febbraio 2020 la compagna Zdenka Krejcikova, si difende in Corte d'Assise a Sassari.

Quel giorno Fadda aveva inseguito la donna, 40 anni, di origine ceca, nel bar di Sorso dove si era rifugiata con le sue due bambine, gemelle oggi 12enni. Raggiunta, secondo le accuse, l’aveva uccisa con una coltellata. 

Per Fadda le cose sono andate diversamente: nell'udienza presieduta da Massimo Zaniboni, giudice a latere Giuseppe Grotteria, ha risposto alle domande del pm Paolo Piras e delle parti civili tentando di scagionarsi: "Il coltello lo aveva Zdenka, e nella colluttazione al bar, non so come, si è ferita – si è difeso -. Anche io sono rimasto ferito a un polpaccio".

“NON SONO VIOLENTO” – Dipinto più volte come uomo violento nelle fasi delle indagini ma anche durante il dibattimento in Assise, Fadda ha invece sostenuto di aver sempre trattato bene l'ex compagna e le due bambine. Ha parlato di cure e attenzioni, di vacanze e di regali alle due gemelline, per le quali, ha detto, "ero una figura di riferimento".

Dopo l’accoltellamento l’uomo ha trascinato in auto con sé la donna ferita e le due bambine. Arrivato a Ossi ha lasciato il corpo di Zdenka ormai agonizzante a casa di un conoscente, che ha poi chiamato inutilmente i soccorsi. Poi ha vagato per tutta la notte in auto, con le due bimbe, ed è stato arrestato la mattina successiva dai carabinieri, in un centro commerciale alle porte di Sassari. Per quello che ha fatto alle piccole, costrette a vedere la mamma morire, il pm ha aggiunto le accuse di tortura, lesioni gravi e lesioni gravissime.

L'esame dell'imputato proseguirà nel corso della prossima udienza, il 19 luglio, con le domande ancora degli avvocati di parte civile, Pietro Diaz e Teresa Pes, e dell'avvocato difensore, Lorenzo Galisai. 

(Unioneonline/D)

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